“Da mesi orde di trolls, di fake, di multinick scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera”. Beppe Grillo fedele al suo motto che la miglior difesa è l’attacco accusa ha scritto un post dal titolo: “schizzi di merda digitali” e ha accusato tg e talk di fare “lerci e studiati copia e incolla”.
L’accusa è interessante, ma si presta ad una serie di considerazioni: facile dire che qualcuno li paga. Più difficile dire “chi, quando, dove e come” con un minimo di riscontro: Grillo ha qualche sospetto? Qualche prova? Sarebbe importante sapere. Pagati da partiti politici? Pagati da lobby economiche? Pagati dai giornali?
O, per chi conosce un minimo le dinamiche della rete e legge puntualmente i commenti che compaiono sui social o sotto gli articoli dei tanti giornali, non è più credibile dire che il web proprio come strumento consente e favorisce la pubblicazione del più vieto becerume?
Certo, in un ambito caratterizzato dal più cieco fidelismo in salsa complottistica, qualsiasi accusa lanciata da un leader diventa vera solo per essere stata detta, dal momento che la sindrome da accerchiamento è tipica in alcuni contesti sociali, come la psicologia ha ampiamente spiegato da anni. Quindi accusare senza l’onere della prova paga sempre
Ad ogni, se è vero quello che dice Grillo, ci sarebbe da pensare che qualcuno paghi orde di trolls, di fake, di
multinick per insozzare anche le bacheche e le pagine di Globalist o di Vauro.globalist.it (solo per parlare di cose che conosciamo in diretta) visto che siamo assaltati da branchi di sedicenti cittadini che ci ricoprono di insulti e contumelie; pubblicano commenti con notizie false e tentano di propagandare tesi tanto infondate quanto bizzarre. Spamming finalizzato alla disinformazione
Ultima domanda: tutti i commenti o insulti fatti da (presunti) simpatizzanti grillini sono gratis o anch’essi a pagamento?
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