Vacciano (M5s): confesso e mi dimetto

Lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l'opportunità delle mie dimissioni. Il senatore Giuseppe Vacciano si è già stancato della situazione: ho votato Grasso, addio.

Vacciano (M5s): confesso e mi dimetto
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17 Marzo 2013 - 19.57


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“Lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l’opportunità delle mie dimissioni”. Lo scrive su
Facebook Giuseppe Vacciano, senatore del M5S, che dichiara di
aver votato Pietro Grasso, contravvenendo alle indicazioni del
gruppo. “Se si cercano i colpevoli di alto tradimento ai
principi del M5s, ecco, uno l’avete trovato”. “’Non ho la pretesa di essere
compreso o avallato. E’ vostro diritto considerare la mia
scelta un errore e una violazione del codice di comportamento
(certamente non mi trincererò dietro l’articolo 67 della
Costituzione) come era mio quella di farla, vi chiedo la
cortesia di mantenere un atteggiamento civile nei commenti, se
intenderete farne”, scrive Giuseppe Vacciano su Facebook.

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E ancora a cuore aperto: “Penso che poche giornate siano state per me difficili come quella di sabato. Nella mia vita non ho mai
nascosto la mano dopo aver tirato il sasso e non inizierò a
farlo ora per convenienza personale o di immagine. Né vorrei
che scelte personali dettate esclusivamente dalla mia coscienza
e dagli eventi vissuti sabato pomeriggio portassero danno o
sospetti su quella parte maggioritaria di cittadini senatori che
ha votato nel ballottaggio di ieri scheda bianca o nulla”.

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”Duro è stato portare nel cuore i
volti, le lacrime degli amici siciliani e calabresi (non solo
loro) e leggere il messaggio di una persona che la mafia ha
colpito più duramente di tanti altri”. “Così, di fronte al rischio di vedere nuovamente una
persona come quella proposta dal Pdl quale seconda carica dello
Stato, pure con mille dubbi e consapevole che tra Pd e Pdl non
esiste il meno peggio, ho votato Grasso”.

“A volte seguire la propria coscienza porta a delle scelte
ed io, liberamente, ho deciso di farne una. Mi rendo conto che questa mia posizione, pur non rappresentando
in alcun modo un’apertura di credito a chicchessia e tanto meno
una sorta di do ut des del M5s in vista delle elezioni di
figure forse anche più rilevanti ai fini del Movimento (quali i
Questori o i presidenti di Commissione), può creare danni al
Movimento e dato che persone migliori e più preparate di me
possono prendere il mio posto senza alcun problema, lunedì e
martedì sarò a Roma per discutere l’opportunità delle mie
dimissioni”.

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