Ieri 5 fumate nere per le elezioni dei presidenti delle camere. Vota praticamente solo M5s, che debutta tra cravatte no-Tav e apriscatole, sedendo in alto alla Camera. Berlusconi chiama fuori il Pdl: colpa di un Pd irresponsabile, accusa. Riprendono oggi, alle ore 11, le votazioni per eleggere i vertici delle due Assemblee.
Il regolamento – Più si va avanti nelle votazioni meno consensi servono per eleggere i presidenti di Camera e Senato. Ecco perché la prima giornata di votazioni tradizionalmente si chiude con un nulla di fatto.
Alla Camera il meccanismo elettorale prevede un’ampia maggioranza – i due terzi degli aventi diritto – per conquistare la presidenza nelle prime tre votazioni, che si sono svolte oggi, dopodiché basta la maggioranza assoluta.
Al Senato, invece, le cose iniziano a cambiare dal terzo scrutinio in poi.Il regolamento prevede che nelle prime due votazioni sia necessaria la maggioranza dei componenti dell’assemblea. In caso di fumata nera si vota il giorno sucessivo per la terza volta e basta la maggioranza dei presenti. Se la maggioranza non c’è si va al ballottaggio tra i due candidati più votati nel terzo scrutinio.
La quarta votazione dovrebbe essere decisiva. Il regolamento prevede infatti che dopo il terzo scrutinio basti la maggioranza assoluta, cioè 316 voti, per essere eletti. Una maggioranza di cui il Pd, con i suoi 345 deputati, dispone.
[url”La giornata di ieri: 5 fumate nere”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=41389&typeb=0&Al-via-il-nuovo-Parlamento-solo-fumate-nere[/url]
[GotoHome_Torna alla Home]