Stop di Napolitano al Pdl: indipendenza magistrati non si discute
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Stop di Napolitano al Pdl: indipendenza magistrati non si discute

Il Capo dello Stato, dopo la manifestazione del Pdl davanti al tribunale di Milano, non ci sta e interviene: evento politico senza precedenti. Convoca Csm.

Stop di Napolitano al Pdl: indipendenza magistrati non si discute
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12 Marzo 2013 - 16.36


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Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano interviene sulle discussioni politiche riportate a galla in questi giorni: «Il Presidente della Repubblica ha espresso il suo vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto ieri ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all’interno del palazzo di giustizia di Milano». Questo si legge in una nota diffusa dal Quirinale al termine dell’incontro avuto da Napolitano con la delegazione del Pdl guidata da Angelino Alfano.

«Giorgio Napolitano ha invitato il Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura ad un incontro che si terrà alle ore 18.00 nel suo studio al Quirinale». Così ancora il Quirinale. Il Comitato di presidenza del Csm è l’organo di vertice di Palazzo dei marescialli. È costituito dal vice presidente Michele Vietti, dal primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo e dal Procuratore generale presso la stessa Suprema Corte Gianfranco Ciani.

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«Aspettiamo di conoscere le motivazione della convocazione del comitato di presidenza del Csm al Quirinale, comunque ci sembra un’ottima iniziativa». Angelino Alfano risponde così alle parole di Napolitano commentando la decisione del Capo dello Stato di convocare al Colle il comitato di presidenza del Csm.


IL COMUNICATO INTEGRALE SU INCONTRO CON PDL
– “Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – si legge in una nota del Quirinale – ha ricevuto oggi al Palazzo del Quirinale – su loro richiesta come preannunciato, alle ore 11.00 – il Segretario, on. Angelino Alfano, e i Presidenti uscenti dei gruppi parlamentari del PdL, on. Fabrizio Cicchitto e sen. Maurizio Gasparri. Essi gli hanno rappresentato preoccupazioni di carattere politico-istituzionale per recenti sviluppi delle vicende giudiziarie riguardanti il leader del loro partito e capo della loro coalizione. I rappresentanti del PdL hanno altresì espresso piena consapevolezza della natura delle responsabilità e delle prerogative del Capo dello Stato che non può interferire nell’esercizio del potere giudiziario, e quindi non gli hanno rivolto alcuna richiesta di impropri interventi in materia”. “Il Presidente della Repubblica ha espresso il suo vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto ieri ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all’interno del palazzo di giustizia di Milano. Il Capo dello Stato, nel fare appello a un comune e generale senso di responsabilità perché non appaia messa in questione né la libertà di espressione di ogni dissenso né l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ha auspicato un immediato cambiamento del clima venutosi a creare; e si è riservato – conclude la nota – di sviluppare più ampiamente in un prossimo intervento le sue valutazioni”.

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