«Berlusconi ha paura di fare la fine di Bottino Craxi, ma sarebbe invece la sua fortuna». Così Beppe
Grillo nel suo blog. «In fuga sulle spiagge tunisine piene di Ruby senza la rottura di coglioni quotidiana dei suoi questuanti – prosegue il leader del Movimento 5 stelle – senza Ghedini, Alfano, Gelmini, senza Biondi, Gasparri, Cicchitto, Brunetta e soprattutto D’Alema. Un paradiso terrestre. Si
faccia condannare al più presto senza attenuanti e, prima dell’arresto, si dia alla latitanza. Ci guadagnerà in salute. Guarirà dall’uveite e gli italiani guariranno finalmente dall’orchite con cui li affligge da vent’anni».
«L’uveite – scrive ancora Grillo – una malattia che ha molto a che fare con la vendemmiata di processi dello psiconano, è un’infiammazione di parte o di tutta la tunica media (vascolare) dell’occhio o che interessa le altre tuniche (sclera, cornea e retina). Rinchiuso in una suite di 200 metri quadri del San Raffaele, Berlusconi è curato giorno e notte amorevolmente, alla porta di uscita c’e’ un appuntato dei Carabinieri per evitarne forse la fuga. Silvio ammira dalla finestra la cupola enorme con l’angelone voluta da Don Verzè, più grande di quella di San Pietro. Forse riflette sulla
caducità degli esseri umani, sulla sorte effimera che aspetta ognuno di noi, come e’ successo a Don Verzè e a Mario Cal, sul destino cinico e baro che attende Mediaset, la sua creatura prediletta. Chissà a cosa pensa, novello Argante di Molie’re».
«Fuori – prosegue – i parlamentari del Pdl si sono recati al Tribunale di Milano in segno di protesta, a tenere una conferenza stampa contro le “visite fiscali”, i “processi ad orologeria” e le “toghe rosse”. Una lunga fila di deputati e senatori è entrata nell’edificio e si è fermata davanti all’aula dove si tiene il processo Ruby come gesto di sfida. Non vi è stata purtroppo alcuna retata favorita dall’evento. I
parlamentari del pdl sono ancora convinti che Ruby sia la nipote di Mubarak, come hanno dimostrato a suo tempo con il voto in Parlamento, per questo assediano la magistratura, sono in buona fede. Si aggrappano a un vecchio signore che perde i pezzi come a un salvagente di marmo. Non hanno del resto alternative. Sparirebbero. Lo terranno insieme fino all’ultimo come la mummia di Lenin per esibirlo nei talk show con un altoparlante nascosto “No IMU, no IMU, no IMU». «Tutta la mia solidarietà ai magistrati di Milano», così Grillo conclude il suo post.
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