Scilipoti e le lezioni di responsabilità a Bersani
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Scilipoti e le lezioni di responsabilità a Bersani

L'ex Idv passato al Pdl (indagini in corso) ora si lancia in una dura critica al leader Pd: «La sua chiusura a un governo di responsabilità porta l'Italia verso il baratro».

Scilipoti e le lezioni di responsabilità a Bersani
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7 Marzo 2013 - 12.17


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Anche in un momento politicamente drammatico come questo, con il Paese in ginocchio e nessun governo all’orizzonte, c’è spazio per un sorriso, quasi per un ghigno. Ce lo regala Domenico Scilipoti. Il Parlamentare Pdl, già “Responsabile”, prima ancora dipietrista e prima ancora molto altro. Ora il buon Scilipoti, candidato a forza da Berlusconi nonostante i molti mugugni dei pidiellini, ha deciso di dire la sua sulla complicata situazione post-elettorale. E, dall’alto della sua statura politica e morale, ha criticato senza riserve Pierluigi Bersani: «La strategia di Bersani è da irresponsabili, tenta di salvare un Pd ormai allo sfascio fregandosene del futuro del nostro Paese».

Ancora: «La sua chiusura ad un Governo di responsabilità dimostra che non solo il Segretario del Partito Democratico non ha ancora capito di non avere i numeri per Governare, ma anche che la sua è una strategia suicida che rischia di far cadere nel baratro l’Italia, che mai come oggi ha bisogno di un Esecutivo che faccia importanti riforme».

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Ora, se ce ne fosse stato bisogno, la recente storia politica di Scilipoti è tornata sotto i riflettori per le indagini che la magistratura sta portando avanti sulla compravendita di senatori da parte di Berlusconi. Un piccolo promemoria: Scilipoti e Antonio Razzi erano più o meno oscuri deputati. Poi d’improvviso le luci della ribalta. Successe tutto quel 14 dicembre 2010, quando lo scontro tra Berlusconi e Fini arrivò al culmine e il governo rischiò per la decisione del presidente della Camera di dare vita prima a gruppi parlamentari autonomi e poi ad un nuovo partito: Futuro e Libertà. In quel risiko di Montecitorio successe di tutto: cambi di casacca, ripensamenti, nuove affiliazioni repentinamente disdette e subito dopo riconfermate. Ebbene proprio Scilipoti e Razzi furono in quel passaggio protagonisti.

I due, ex dipietristi passati al fronte berlusconiano in cambio di un ricco piatto di lenticchie (e qui arrivano le indagini), sono il simbolo vivente della politica mercenaria. Due macchiette mediatiche, specialmente Scilipoti, derise e malviste non solo dal fronte politico tradito, ma anche dai nuovi compagni.

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Con un tale curriculum come non dare lezioni di responsabilità. Il Paese, soprattutto ora, ha bisogno proprio di questo.

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