Fascista a chi? La capogruppo grillina ritratta
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Fascista a chi? La capogruppo grillina ritratta

Dopo le polemiche per le sue parole di elogio del fascismo, Roberta Lombardi parla di «strumentalizzazioni» e tenta un'analisi storica. Non troppo convincente.

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5 Marzo 2013 - 09.55


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«Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un post sul mio blog. Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent’anni». Questa le parole della capogruppo alla Camera del Movimento 5 stelle Roberta Lombardi. Una precisazione che difficilmente potrà bastare a fermare le critiche nei suoi confronti dopo il suo parziale elogio del fascismo.

«Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del 1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio di una futura dittatura. Tutte proposte -sottolinea- che poi Mussolini smentì già dall’anno seguente, in quello che fu un continuo delirio di contraddizioni. La caratteristica del fascismo fu
infatti quella di cambiare sempre le carte in tavola, con l’unica costante che al centro del potere rimanevano sempre Mussolini ed il suo partito unico».

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La Lombardi, finita nell’occhio del ciclone nelle ultime 24 ore, conclude così la sua spiegazione: «Potere che poi divenne dittatura in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su quell’esperienza. Ora possiamo pensare
all’Italia del 2013. Ricordo a tutti -conclude Lombardi- che il M5S ha nel suo programma l’insegnamento della Costituzione italiana».

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