Osservatore romano: no a nuove elezioni

Il quotidiano della Santa sede parla del successo di Grillo e aggiunge: a trionfare è soprattutto la legge elettorale, perfetta per rendere il Paese ingovernabile.

Osservatore romano: no a nuove elezioni
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26 Febbraio 2013 - 16.37


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“Il risultato
peggiore che molti paventavano dalle elezioni politiche italiane
alla fine si è materializzato”. Così l’Osservatore Romano che
se la prende con “la legge elettorale, perfetta per rendere il
Paese ingovernabile”. Per il giornale vaticano, comunque,
”appare impensabile un imminente ritorno alle urne”.

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In un articolo di
prima pagina dal titolo ”Dalle urne un’Italia da riformare”,
il quotidiano della Santa Sede sottolinea che ”registrato il
sostanziale pareggio di centrosinistra e centrodestra, dalle
urne sono usciti due vincitori. Uno è il Movimento 5 Stelle di
Beppe Grillo, che alla Camera diventa il primo partito italiano.
Ma a trionfare è soprattutto la legge elettorale, perfetta per
rendere il Paese ingovernabile. Che i partiti non abbiano voluto
cambiarla è la più grande colpa di cui ora sono chiamati a
rispondere. Ignorati gli appelli reiterati del capo dello Stato,
centrodestra e centrosinistra hanno preferito lasciare al Paese
un sistema di cui nei fatti sono ora ostaggio”.

”In questo quadro – prosegue l’Osservatore Romano -, appare
impensabile un imminente ritorno alle urne. A esserne convinte
sono praticamente tutte le forze politiche. Il centrosinistra di
Pierluigi Bersani – avendo ottenuto il premio di maggioranza
alla Camera e il più alto numero di seggi al Senato – reclama
la gestione delle operazioni nello scenario post elettorale:
proverà a fare una sua proposta di Governo, nel tentativo di
verificare in concreto quali forze sono disponibili a cooperare
magari sui singoli provvedimenti”.

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“Un tale modello – aggiunge
– opera già in Sicilia, dove Movimento 5 Stelle e
centrosinistra collaborano nell’amministrazione regionale. Ed è
presumibile ritenere che Giorgio Napolitano, in linea con quanto
disposto dalla Costituzione, accordi in prima battuta a Bersani
l’incarico di esplorare la possibilità di dare vita a un
Esecutivo”.

Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, poi, ”il suo
successo nelle urne è in parte sovradimensionato anche a causa
di una buona componente di protesta: alcuni voti possono
facilmente tornare a prendere altre direzioni”. ”Tuttavia –
conclude il giornale vaticano – l’esigenza di partecipazione
diretta espressa dai suoi elettori è un elemento di cui sarebbe
saggio tenere conto. Magari liberando il Paese da una legge
elettorale che lo paralizza”.

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