Due stili e modi d'intendere politica ed Europa
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Due stili e modi d'intendere politica ed Europa

Finalmente la sagra dei sondaggi è stata sospesa per legge e forse potrà tornare un po’ di buona politica. Sin’ora il livello della campagna elettorale è stato deludente. [Nuccio Fava]

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10 Febbraio 2013 - 09.33


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di Nuccio Fava

Lo ammettono tutti i leader scaricando naturalmente la responsabilità sull’avversario. Non sarà però facile un maggiore rispetto verso il cittadino elettore, perché di questo al fondo si tratta, in quanto propaganda deteriore, strumentalizzazioni e demagogia sono dure a morire. Servirebbe onestà e chiarezza di indicazioni e proposte specie in un momento così difficile. Ne è purtroppo conferma proprio quanto accaduto al vertice Ue per l’approvazione del bilancio comunitario. Grazie a Monti l’Italia non ne è uscita con le ossa rotte e, date le condizioni di partenza, il risultato è da ritenersi soddisfacente.

Eppure il Cavaliere ha liquidato la pratica con una battuta delle sue: “Era tutto scontato e si è trattato della consacrazione del matrimonio Bersani-Monti da parte della cancelliere Merker, vera vincitrice”. Purtroppo non da meno il giudizio del leader Pd Bersani: “Se l’Inghilterra non ha protestato, anzi è soddisfatta, vuol dire che l’Europa non ha fatto passi avanti”. Un modo singolare di guardare all’Europa che ha bisogno di convergenza e solidarietà, anche oltre manica, e di un forte impegno comune per la crescita, la lotta alla disoccupazione e per le aree più deboli come il nostro mezzogiorno.

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Davvero singolare e preoccupante che Berlusconi, candidato alla leadership, ignori che in certe regioni d’Italia solo il 10% dei fondi comunitari riesca ad essere utilizzato mentre resta lo sgomento per il disinvolto trattamento di favore riservato alla lega per le quote latte, materia decisiva per un rilancio equilibrato ed efficace della riforma federale e dell’affermazione dell’indipendenza del nord. Non sarà per tanto facile risollevare toni e contenuti di una campagna elettorale tutta concentrata nei salotti televisivi, incapace di seri e autentici confronti tra i candidati.

Eppure ancora nel 1994 lavorando alle tribune politiche di Jader Iacobbelli, mi trovai a moderare il primo faccia a faccia Prodi-Berlusconi che poi vinse le elezioni con la strategia delle alleanze variabili: Bossi al nord e Fini al sud. I faccia a faccia si possono dunque fare in Italia e possono risultare la forma più efficace di confronto e occasione assai utile per la formazione del giudizio degli elettori. Nel nostro piccolo e scavalcando i problemi del festival di Sanremo vogliamo offrire ai sei candidati in corsa per la guida dell’Italia -Berlusconi, Bersani, Giannino, Grillo, Ingroia e Monti- l’opportunità di un confronto in contemporanea, senza tabelle e grafici, senza squilli di campanelli, passeggiate in lungo e in largo, luminarie ed effetti speciali.

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Stiamo lavorando alacremente ad accogliere i nostri graditissimi ospiti a piazza Navona, in una bella mattinata di sole, all’aperto e con aria non inquinata. A ciascun partecipante sarà riservato eguale trattamento ed un tempo di intervento di 15 minuti da suddividere in frazioni uguali corrispondenti a tematiche omogenee. Senza alcuna rigidità tuttavia nel senso che ciascuno potrebbe, paradossalmente, utilizzare tutti e quindici i minuti in una sola volta e quindi esaurire in tal modo per intero il tempo a sua disposizione. La trasmissione non avrà interruzioni pubblicitarie ed uno svolgimento quindi unitario e continuo. Stiamo lavorando ad avere brevi e incisivi interventi di intellettuali, commentatori, giornalisti che potranno porre brevissime riflessioni e domande ai sei candidati.

Si tratterà di un numero elettorale speciale di Finestra Italia curata da Nuccio Fava in onda su Sky AB Channel e contemporaneamente sul digitale terrestre, rete Italia, canale 131.

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