Bagnasco vede il Pd, ma rivede anche Silvio

I tempi dell'appoggio a Monti sono passati? Forse, ma non sono tornati quelli dell'appoggio a Berlusconi. Un Bagnasco indeciso a tutto sdogana il Pd, ma il cuore...

Bagnasco vede il Pd, ma rivede anche Silvio
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22 Gennaio 2013 - 18.47


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Sembra un Bagnasco indeciso a tutto quello che torna ad aprirsi in vista del voto a Famiglia Cristiana. E a questo punto è difficile aspettarsi sorprese lunedì, quando il presidente dei vescovi italiani tornerà a parlare, questa volta davanti all’esecutivo (il consiglio permanente) della Cei.

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Il presidente dei vescovi italiani ha cercato di metterla così: la sola cosa che non è lecita è l’astensione (ha provato anche a condannare la demagogia, ma sapendo che questo poteva essere letto come un niet verso il voto per i vecchi amici del Pdl lo ha lasciato cadere in una frase che si conclude con la sola “scomunica” dell’astensionismo). Per il resto la premessa è che Bagnasco sogna un ok da parte di tutti sui temi più cari, cioè quelli eticamente sensibili ( cure terminali, aborto, etc) ma a sorpresa sembra inserirci anche la solidarietà. Così il suo appello al voto legittima chi vota a destra, invitandolo a esporsi per la solidarietà (che a destra manca), ma legittima anche chi vota a sinistra (una novità assoluta), invitandolo però a esporsi per la bioetica.

Così il cardinale sdogana per la prima volta il Pd, ma rilegittima il voto per il Pdl guidato dal matrionialmente poco sensibile Silvio Berlusconi. E Monti? C’è, nella sottolineatura che il problema del Paese è certamente quello del lavoro sembra leggersi una richiesta di governo autorevole che per la Chiesa difficilmente è sinonimo di altro.

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Orfano del Pdl che fu, Bagnasco non è pià schierato con l’asse Lega Pdl come un tempo, ma neanche con Monti, e per far rientrare dalla porta la legittimità del voto anche per questo Pdl ha dovuto aprire uno spiraglio anche al Pd. “Il generale”, come lo chiamano i memori dei suoi trascorsi, questa volta appare indeciso a tutto.Ma Silvio di certo può dirsi contento. Un po’ anche Bersani però.

Così la partita si sposta a più livelli: ogni vescovo a questo punto può essere libero di preferire ciò che crede più opportuno, ma c’è un vescovo, quello di Roma, che pesa di più. E dalle sue parti molti assicurano che Monti sia il più apprezzato. Si vedrà…

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