Nuovo Silvio-show, ma il Ppe lo sbugiarda
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Nuovo Silvio-show, ma il Ppe lo sbugiarda

Solito repertorio di Berlusconi a Porta a Porta. «Ho fatto invitare io Monti al Ppe» si difende. Ma è immediata la replica del leader Mertens: «Falso, iniziativa mia».

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18 Dicembre 2012 - 20.25


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Nel suo tour mediatico, che sembra ormai quasi un circo, Silvio Berlusconi si è fermato questa sera a Porta a Porta. Consueto repertorio di sparate, slogan e smentite varie. E una gaffe europea che lo sbugiarda clamorosamente. Ma andiamo per ordine.

Benigni ha ragione. La trasmissione di Bruno Vespa inizia con le immagini di ieri sera di Benigni che ironizza sul ritorno in campo del Cavaliere. Berlusconi sorride, apparentemente divertito. E rilancia sull’alleanza con la Lega e spiega di nuovo i motivi della discesa in campo e sfida l’opposizione: «Avete bisogno di me e quindi non mi astengo quando sento il dovere di prestare il soccorso a chi ha bisogno» dice, quanto il conduttore gli domanda se si ripresenterà. Ma gli italiani non sono stanchi? «Lo dimostreranno con il voto adesso. Io ho avuto degli inviti pressanti a non lasciare che la situazione nel Paese che amo degradasse».

Bugiardo europeo. Monti, è la versione del Cavaliere, è stato invitato dal Ppe a guidare un rassemblement dei moderati, ma «sono stato io a suggerirlo ai miei colleghi del Ppe, perché loro temono che vinca la sinistra». La smentita arriva in un lampo. «Nessun mi ha chiesto di invitare Monti alla riunione del Ppe, è stata una mia iniziativa totalmente personale» dice il presidente del Ppe Wilfred Martens. Berlusconi ribadisce che se il Professore«scioglie i dubbi e dice di essere disponibile a essere il candidato di tutti i moderati io sarei felicissimo e avrebbe sotto di sé il Pdl».

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La Lega e i voti. Il Cavaliere, al di là di ogni buonsenso, inserisce Maroni & Co. tra i “moderati” e si dice certo: «Io penso che la Lega sarà con noi nella coalizione dei moderati, ne sono sicuro. Il contrario sarebbe illogico e un disastro per l’Italia e non credo che per la Lega possa esserci un’altra soluzione se non un’alleanza con noi». Poi: «Io punto ad essere il partito che prenderà più punti e credo che abbiamo possibilità di farlo. Dopo le mie dimissioni io sono stato lontano dalla politica e dalla comunicazione e il partito ha avuto un degrado nei consensi. Quando sono tornato, grazie alle mie apparizioni il partito è salito di 4 punti percentuali». L’obiettivo, spiega, è «raggiungere il 40%».

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