Berlusconi: io capo-coalizione e Monti premier
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Berlusconi: io capo-coalizione e Monti premier

Alla presentazione dell'ennesimo libro natalizio di Bruno Vespa la prima conferenza stampa di Berlusconi sulla sua candidatura e le spara grosse: "Possiamo arrivare al 42%".

Berlusconi: io capo-coalizione e Monti premier
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12 Dicembre 2012 - 18.29


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Teoricamente si dovrebbe parlare del libro di Bruno Vespa, ma come puntualmente succede a tutti i debutti del libro del giornalista Rai, in realtà si parla di lui, dell’ospite d’onore immancabile: Silvio Berlusconi. E oggi più che mai visto che il Cavaliere è sulla bocca di tutti, dopo aver determinato la caduta del governo Monti, ritornando a fare dell’Italia lo zimbello d’Europa.

Le reazioni a livello europeo, in effetti, non sono state proprio lusinghiere. Dal quotidiano francese Libèration che lo chiama mummia alla Cancelliera tedesca che dice di appoggiare Monti, per Berlusconi sono stati giorni abbastanza umilianti (ammesso che se ne curi). Quindi oggi in pubblico ha fatto dichiarazioni “moderate”, con l’inevitabile effetto di rendere ancora più surreale il suo ritorno in campo. Come sempre Berlusconi gioca con le dichiarazioni e con le amplificazioni dei media, rendendo ineffabile il dibattito politico. Si può dire di tutto, senza coerenza, tanto si parla del niente. Si lavora per interessi ben più concreti del “dibattito”.

Due elementi su tutti: il Cavaliere ha affermato con non chalance che lui è pronto a ritirare la sua candidatura se Mario Monti decide di fare il leader dei moderati. “Sono stato io il primo a chiederglielo – ha sostenuto – ma lui ha detto che non era suo intendimento”. Ma come? Monti non era quello che ha portato il paese sull’orlo del lastrico, tanto che Berlusconi è dovuto scendere in campo per staccare la spina, perché non voleva più essere complice di quelle riforme antipopolari? Sì, certo, però i sondaggi dicono che Monti, in realtà, la gente lo voterebbe. Quindi Berlusconi un po’ lo arruola. Anche se sottolinea: “Non credo comunque che Monti sceglierà di fare l’uomo di parte”. Anche perché se disgraziatamente lo facesse per Berlusconi sarebbero dolori.

Secondo elemento: senza tema di essere smentito, Berlusconi ha assicurato di poter “Riconquistare il 42% dei voti, come fu nel 2008 con la costituzione del Pdl”. Nel frattempo se ne è andato Fini, gli ex An meditano l’ennesima scissione , c’è stata la crisi economica mondiale e il nome Berlusconi in tutto il mondo fa rima con bunga bunga. Particolari. Il Cavaliere spiega che il partito ha fatto “dei focus group”, secondo cui “tutti quelli che ci hanno votato nel 2008 non hanno motivi per non rivotarci”. Forse, tranne se il capolista si chiama Silvio Berlusconi.

Sua Emittenza sa benissimo di essere il principale problema per una riaffermazione del Pdl. Infatti ancora non scioglie la riserva: “Potrei essere il candidato premier o leader della coalizione di centrodestra. Dipende dagli sviluppi”. Forse c’è ancora speranza.

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