Non sembra affatto abbattuto Franco Fiorito dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica. L’ex capogruppo del Pdl, che è già stato trasferito in carcere, è accusato di peculato. E l’uomo che si sarebbe appropriato di un milione e 300 mila euro dai fondi destinati al gruppo, in attesa della formalizzazione dell’arresto si è sfogato al telefono con l’Ansa. «Urlo forte la mia innocenza» ha detto. «Su cosa punterò per difendermi? Sulla verità», dice spiegando di essere in attesa della formalizzazione dell’arresto. «Mi devono prendere le impronte digitali e poi fare la foto segnaletica», ha concluso Fiorito. «Non ho paura del carcere sono un uomo forte e mi sento innocente, sono certo che verrà dimostrato. E poi in carcere non credo che troverò gente peggiore di quella che ho frequentato in regione e nel partito. Anzi».
Il legale di Fiorito, Carlo Taormina, ha spiegato: «Si aspettava e si temeva per la pressione dell’opinione pubblica e per il dibattito che è nato. L’arresto di Fiorito per l’ipotesi di peculato non è pertinente. C’è una giurisprudenza che dice che quando questo denaro pubblico entra nelle tasche di un partito, piaccia o non piaccia, diventa denaro privato. Inoltre, se hanno arrestato Franco Fiorito, mancano all’appello gli altri 70 consiglieri della Regione Lazio». E ha aggiunto: «Noi abbiamo avuto un interrogatorio dove abbiamo depositato tutti gli atti. Pericoli di fuga non ce ne sono mai stati, per cui sotto tutti i profili, parlando di esigenze cautelari per l’arresto, queste non c’erano».
Sono 193 i bonifici, per 1,380 milioni di euro, finiti sui conti di Franco Fiorito. La somma, per i pm, è stata sottratta dal conto del gruppo Pdl. Complessivamente Fiorito ha movimentato, in due anni, 6 milioni di euro. Dei sei milioni per l’attività del gruppo consiliare movimentato da Franco Fiorito negli ultimi due anni, 4 milioni sarebbero di soli bonifici. Di questi, 1 milione e 380 mila euro sarebbero finiti nei conti personali dell’ex capogruppo. In base a quanto accertato, inoltre, Fiorito avrebbe indirizzato nei conti all’estero, aperti in Spagna, circa 350 mila euro mentre poco più di un milione sarebbe stato girato nei conti correnti italiani.
Nell’ordinanza firmata dal Gip di Roma si legge che, tra le spese effettuate da Fiorito con i fondi del gruppo Pdl, ci sono anche una caldaia per la villa al Circeo e una Jeep acquistata durante l’emergenza neve a Roma. Pm e Guardia di Finanza hanno accertato che Fiorito ha acquistato il 13 febbraio scorso (nei giorni in cui Roma era alla prese con una storica nevicata) una Jeep per un valore di 35 mila euro.
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