L’ipotesi di un Monti bis adesso viene avallata anche da Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Italia Futura, che in un’intervista al Corriere della Sera afferma la necessità di costruire una grande forza popolare, riformatrice e liberale. Ecco dunque il presidente della Ferrari si schiera in maniera chiara e annuncia il suo impegno politico, anche se non rivendica ruoli, come dice lui stesso. “Mi impegnerò personalmente perché questo progetto abbia successo, senza rivendicare alcun ruolo o leadership” perchè ”il problema italiano è cambiare, non comandare. Cambiare un sistema, non qualcuno”, dice Montezemolo.
La disponibilità di Monti a “dare una mano” se serve ancora viene accolta positivamente e diventa un pretesto per un impegno diretto di Montezemolo e Italia Futura, disponibile a trovare un consenso nella direzione delle riforme inaugurate da Monti. La politica per come la conosciamo invece può rimanere ancora in seconda fila. Perché quella poitica, ha detto Montezemolo, ha portato l’Italia in una “posizione desolante”, che il nostro Paese “non merita”. Il super impenditore italiano si fa dunque portavoce delle istanze di un elettorato non ben identificato, ma con una rappresentanza diversa. Uomini e donne nuovi, dice Montezemolo. Ma anche nuove idee, “per fa nascere una nuova politica.
E per quanto riguarda eventuali future alleanze con le forze politiche esistenti, Montezemolo parla chiaro. Non se ne discute nemmeno. L’importante per lui è “dare un approdo agli elettori liberali, democratici e riformisti”, che non hanno nulla a che vedere con Pd e Pdl, e che non siano costretti a disperdere il loro volto in piccoli partiti. Il presidente di Italia Futura pensa ad un grande soggetto che abbia l’ambizione di essere il primo partito. Più morbido invece con l’Udc, che se vorrà ripensare profondamente ai propri contenuti in prospettiva di rinnovamento, dice Montezemolo, allora potrebbe diventare un soggetto col quale dialogare.
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