Laziogate: indagini sui 154 bonifici per Fiorito
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Laziogate: indagini sui 154 bonifici per Fiorito

Anomalie nel documento presentato al Gruppo Pdl della<br>Regione Lazio: una consistente mole di bonifici per un totale di circa 560 mila euro, senza causale.

Laziogate: indagini sui 154 bonifici per Fiorito
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29 Settembre 2012 - 09.36


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Soldi, soldi e ancora soldi, non giustificati, che sarebbero finiti nelle tasche di Franco Fiorito. Centocinquantaquattro bonifici ”a
favore del signor Franco Fiorito per complessivi 1 milione e 61
mila euro di cui, circa 308 mila, senza causale specifica e 753
mila euro con causale ‘ex articolo 8 legge 14/98’ (che
disciplina i fondi per i rapporti elettori-eletti, ndr) che
appaiono ad oggi sicuramente immotivati”. E’ una delle
conclusioni della relazione presentata al Gruppo Pdl della
Regione Lazio e per conoscenza all’ex capogruppo Francesco
Battistoni dagli esperti contabili incaricati il 26 luglio
scorso di assistere il Gruppo nella fase del passaggio di
consegne tra Fiorito e lo stesso Battistoni.

Le conclusioni sono citate in una integrazione ad una
relazione presentata alla Procura di Roma nei giorni scorsi,
datata 19 settembre 2012, dai legali di Battistoni.
Nel documento, di 20 pagine, si sottolineano una serie di
anomalie: tra queste viene indicata ”una consistente mole di
bonifici – si legge nel documento – per un totale di circa 560
mila euro addebitati sui conti bancari del gruppo senza alcuna
specifica nello spazio destinato alla causale del pagamento;
sono presenti numerosi prelievi di contanti, per un importo
complessivo di circa 235 mila euro che risultano anomali anche
atteso il vincolo normativo presente per l’uso del contante;
sono state rilevate ricariche, per complessivi 188 mila euro su
10 carte di credito ricaricabili per le quali non si conoscono
né i possessori né la destinazione finale delle citate
somme”.

Secondo gli esperti ”gran parte delle somme, si ripete
immotivate, bonificate a favore del precedente capogruppo per
circa 314 mila euro sono destinate a cinque conti correnti
esteri, accesi in Spagna, presso diversi istituti di credito”.

”E’ ragionevole presumere – sostengono i firmatari della
relazione – che una volta acquisita la documentazione bancaria
ancora mancante la parte delle somme a favore dell’ex
capogruppo”, ossia Fiorito, ”possa incrementarsi”.



  SPECIALE: IL CASO FIORITO


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