C’è un elemento di tragica chiarezza che emerge da questa squallida vicenda alla regione Lazio: l’evidenza di una crisi morale e politica che riguarda tutti. Crisi morale e politica che riguarda tutti, compresa la stessa presidente Polverini e quanti hanno tentato fino all’ultimo di evitare le dimissioni. Ma la riflessione è non meno amara per quanto riguarda le opposizioni, quasi avessero vissuto in una bolla di sapone la loro esperienza in consiglio e fossero stati in grado di scoprire gli spropositi dei finanziamenti abnormi destinati a tutti i gruppi solo al momento dello scandalo Fiorito, venuto alla luce del resto a seguito delle lotte di potere all’interno del Pdl.
Si è giunti così allo scioglimento del consiglio quasi alla ricerca del “si salvi chi può” e già si assiste sulle gazzette e nei primi chiacchiericci nei partiti e dintorni su possibili candidature e ricandidature, quasi si fosse trattato di uno spiacevole incidente di percorso. A noi pare che le cose stiano diversamente e che la crisi laziale getti una luce sinistra sullo stato di crisi profonda di tutta la politica italiana, sulla causa di fondo della sempre più vasta disaffezione e sfiducia che provoca nella stragrande maggioranza dei cittadini. Non ci pare a questo punto siano sufficienti programmi e buone intenzioni. E’ indispensabile prima di tutto un sussulto morale e di dignità per tentare di riaprire uno spazio di credibilità mai messo così radicalmente in discussione.
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