«Sono orgoglioso di essere un medico figlio di partigiano e leghista, sono orgoglioso, ieri, oggi e domani, di essere Leghista»: lo ha detto nell’Aula della Camera Massimo Polledri nelle dichiarazioni di voto sul dl semplificazione. «Abbiamo ereditato – spiega più volte interrotto dai banchi di sinistra – un sogno da un uomo e da una serie di coraggioso che lo hanno seguito. Non abbiamo paura della verità, nè della giustizia, neanche di quella sommaria».
«Non abbiamo paura – sostiene Polledri – e invitiamo a trovare la dedizione di decine di migliaia di militanti che ogni giorno, gratis, perseguono un progetto che si chiama Padania»: e, citando Pier Paolo Pasolini, il deputato leghista sostiene: «un progetto come il nostro non cadrà nè per uno che può aver tradito o per uno che è caduto. Voi, invece, diteci – prosegue rivolto a Pd e Pdl – quale sarà il futuro dei vostri partiti. Ma se il Pd per sembrare simpatico deve far somigliare Bersani a Crozza e non viceversa…». Ce n’è anche per il Pdl, accusato «di dar vita a liste singole in ogni città, che certificano la fine di un grande partito». Ma Polledri ne ha anche per l’Udc: «con la riforma Fornero abbiamo rottamato le nonne, ma ora chi li curerà i nostri figli? Per questo diciamo basta Roma e basta tasse».