“Fiducia su legge stabilità e maxiemendamento”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel prevertice di questa mattina a Cannes con i leader europei. “In questo modo, l’Italia rispetta i suoi impegni e contribuisce al comune progetto di gestione della crisi finanziaria”, ha detto il premier.
In Consiglio dei ministri lite Berlusconi-Tremonti
La riunione dei Consiglio dei ministri di ieri sera ha avuto però toni drammatici, con nuove contrapposizioni tra i ministri e, in particolare, tra Berlusconi e Tremonti, che nel pomeriggio era anche andato da solo al Quirinale, per un colloquio con Giorgio Napolitano.
Il governo è apparso più volte legato a un filo, anche per le notizie che provenivano dall’esterno e che parlavano di defezioni nei gruppi parlamentari del Pdl.
Le defezioni nel Pdl e l’intervista di Paniz
Faceva scalpore anche un’intervista rilasciata dall’avvocato Paniz, parlamentare del Pdl e fedelissimo di Berlusconi, che chiedeva un passo indietro al premier e rilanciava la candidatura di Gianni Letta alla presidenza del Consiglio. Il Cdm aveva all’esame le misure del governo contro la crisi e ha approvato un emendamento alla legge di stabilità, in cui non ci sono né le norme sui licenziamenti né patrimoniale o prelievo forzoso sui conti correnti.
Berlusconi, nel pomeriggio, era convinto che fosse percorribile la strada del decreto legge.
Ma il presidente della Repubblica, Napolitano, ha imposto la via parlamentare, visto che si trattava di materie disomogee.
I contenuti del maxi-emendamento
Nell’emendamento dovrebbe esserci la liberalizzazione dei servizi locali e delle professioni, investimenti sulla banda larga, valorizzazione degli immobili della difesa.
Vendita di immobili del patrimonio pubblico, misure sul trasporto locale. Per quanto riguarda gli enti locali, potranno valutare “l’opportunità di procedere all’affidamento simultaneo con gara di una pluralità
di servizi pubblici”.
Resterà da vedere, con il passare delle ore e della notte, cosa contine davvero il maxi-emendamento e cosa verrà affidato – invece – a un successivo decreto legge del governo.
Calderoli cita… l’uccello padulo
“Decreto legge alla memoria: quando si calano le braghe bisogna stare molto attenti a coprirsi le spalle perché svolazzano i temuti uccelli paduli…”: così il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, dopo il consiglio dei ministri, ha espresso il suo “totale disappunto” per la mancata approvazione delle misure anticrisi per decreto.
Evidentemente, Calderoli è tra gli sconfitti dalla riunione del Cdm di stasera, che ha visto anche una contrapposizione tra ministri.
Nel giorno di semi-crisi del governo è rispuntata anche la lettera dei “frondisti” del Pdl per chiedere al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi un “cambio di passo” e l’allargamento della maggioranza necessario per approvare le misure anti-crisi chieste dall’Unione europea.
Sul documento, che era stato anticipato dall’Agenzia Ansa la scorsa settimana, sarebbe partita la raccolta delle firme di parlamentari del Pdl dopo gli incontri tra gli “scontenti” che si sono svolti ieri pomeriggio a Roma.
Per ora i firmatari sono 6, se diventassero il doppio il governo non avrebbe più la maggioranza.
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