Il destino di Milanese nelle mani della Lega

In vista del voto di domani, audizione in Giunta per l’ex braccio destro di Tremonti: 'Mai ricevuto l'incarico di referente per la Guardia di Finanza'. Incognita Lega.

Il destino di Milanese nelle mani della Lega
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13 Settembre 2011 - 16.36


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La Giunta per le autorizzazioni a procedere voterà domattina, alle 9.15, sulla richiesta di arresto da parte della Procura di Napoli con l’accusa di corruzione e associazione a delinquere. Mentre la prossima settiamana, giovedì 22, prima dell’ora di pranzo, toccherà all’aula di Montecitorio votare sull’arresto di Milanese.

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Oggi la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha ascoltato il deputato del Pdl che ha affermato: “Contro di me c’è stato un vero e proprio massacro mediatico”. E il suo destino appare legato agli umori della Lega nord, anche se l’atmosfera è completamente diversa rispetto a quella dello scorso luglio quando la Giunta diede il via libera al voto in Aula su Alfonso Papa che poi determinò l’arresto dell’ex magistrato. In quel caso fu determinante il voto della Lega Nord che, di fatto, permise l’arresto di Papa.


Carroccio diviso

Ma anche in questa occasione il Carroccio appare diviso al suo interno. Da una parte la corrente legata al ministro Roberto Maroni che sarebbe pronta in Aula a votare a favore della richiesta della procura di Napoli.
Dall’altra i legisti del “cerchio magico”, vicini a Umberto Bossi, che temono una operazione politica per colpire Tremonti e mettere in serissime difficoltà l’intero esecutivo.
Sulla questione, al momento, Bossi non si è espresso. Ovvio che se Bossi dovesse “affossare” l’uomo di Tremonti, gli equilibri di governo ne risentirebbero.

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Le pressioni della base leghista

Allo stesso tempo, la Lega deve dar conto al suo elettorato stufo delle manovra di palazzo romane. I vertici lumbard si troverebbero nell’imbarazzo di dover spiegare alla propria base il perchè di un cambiamento di posizione rispetto al caso Papa, specie in un momento in cui nel Paese cresce l’insofferenza nei confronti della classe politica, con la casta messa sempre più sotto accusa. Insomma, sul caso Milanese sembra giocarsi una doppia partita. La prima all’interno dei lumbard che vede contrapposte le sue principali correnti, in attesa del ‘responsò di Bossi; e una seconda nell’esecutivo, che ha come posta in gioco il futuro di Tremonti.


L’incognita manovra

A favore di Milanese potrebbe giocare la simultaneità del voto sul suo arresto con quello sulla manovra: una coincidenza che potrebbe spingere l’Aula a evitare scossoni in un momento così delicato per il Paese ed indirettamente aiutare il deputato del Pdl.

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