Nel Pdl scoppia il caso Tremonti

Continuano le divisioni nel Pdl, dove sembra essere in corso una guerra per bande. Galan attacca il ministro Tremonti: "Ci fa perdere le elezioni".

Nel Pdl scoppia il caso Tremonti
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

21 Aprile 2011 - 18.11


ATF AMP

Continuano le divisioni nel Pdl, dove sembra essere in corso una guerra per bande, tenuta a freno solo dalla leadership di Berlusconi. Quando non è lo stesso presidente del Consiglio a ispirarne le mosse.
La sortita del ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, contro il potente ministro dell’Economia Giulio Tremonti, pubblicata oggi con evidenza dal quotidiano della famiglia Berlusconi, Il Giornale, sembra ispirarsi proprio ai “sentimenti profondi” del premier.
Che è stato costretto, però (probabilmente dall’ormai solita minaccia di dimissioni del ministro dell’Economoa”) a difenderlo: “Non c’è differenza tra la politica eocnomica di Tremonti e quella di Berlusconi”. Buono a sapersi!

“Con Tremonti si perdono le elezioni”

Top Right AMP

Ma l’attacco di Galan era stato pesante: “Con Tremonti si perdono le elezioni. Per questo chiedo a Berlusconi una scossa. Tremonti – continua Galan – è un socialista che ritocca tutti i provvedimenti. Fra due anni non possiamo fare campagna elettorale con l’argomento dello ‘spettro di crisi e tagli’ che si aggira per l’Europa”.
“Tremonti è spietato, ma la sua politica dei tagli lineari equivale a non scegliere. Abbia il coraggio di esporsi, di decidere.
Per esempio, dove è finita la battaglia per l’abolizione delle Province?
Ma davvero c’è qualcuno che crede a Tremonti quando dice che abolendole non risparmieremo una lira? Il punto è che il centro delle decisioni del governo non può stare a via XX Settembre ma deve tornare a Palazzo Chigi. Non è più accettabile che i provvedimenti approvati da tutto il Consiglio dei ministri vengano poi ritoccati e finiscano in Gazzetta Ufficiale modificati nelle cifre e nei contenuti”.


Ma ce n’è anche per La Russa e Cicchitto

Il neoministro mette poi nel mirino il ministro La Russa e il presidente del gruppo del Pdl alla camera, Fabrizio Cicchitto. “Nel ’94 – afferma – discutevamo se presentarci solo alle politiche e non alle amministrative facendo di Forza Italia una sorta di comitato elettorale ed oggi siamo arrivati all’estremo opposto: ci siamo ridotti a prendere ordini da politici di professione come Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto”.
Insomma, non volano le colombe pasquali nel Pdl.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version