Ad Agrigento, città della sete, accade anche questo: all’improvviso, una spettacolare perdita d’acqua si apre nella strada adiacente la grande piazza della Stazione Centrale. Spettacolare, ma solo una delle tante perdite che costellano la città, proprio all’inizio del 2025, anno in cui Agrigento è Capitale della Cultura.
Un titolo che finora ha raccolto solo strafalcioni da parte degli amministratori, pesanti critiche sui media e polemiche aspre. Il sindaco, invece di affrontare i problemi, si dice vittima di un complotto e bersaglio di concittadini detrattori. Le critiche, però, si basano su fatti inconfutabili.
La fontana d’acqua potabile di oggi è spuntata proprio ai piedi di uno striscione che celebra il titolo di Capitale della Cultura. Il caso, o forse il cielo, che giudica e punisce. La perdita odierna conferma lo stato disastroso della rete idrica, che lascia diversi quartieri senz’acqua per venti giorni consecutivi.
Proprio ieri, in via Manzoni, un’altra perdita ha scatenato la clamorosa protesta degli abitanti, che hanno chiamato i carabinieri. Gli agenti hanno raccolto lo sfogo di molte donne e la denuncia di numerosi condomini, esasperati per l’ennesima emergenza.
La nuova fontana improvvisata è apparsa in via Acrone, a pochi metri da piazza Stazione e dall’ingresso del Viale della Vittoria, il celebre balcone sulla Valle dei Templi e sul Mar Mediterraneo. Un panorama recentemente deturpato dalla decisione del Comune di costruire una lunga e vistosa struttura all’interno della storica Villa del Sole, un tempo caserma.
La stessa via Acrone desta forte preoccupazione: il manto stradale mostra chiari segni di cedimento, i marciapiedi franano. Non un bel vedere per Agrigento, che avrebbe dovuto affrontare il 2025 con un salto di qualità, e invece si ritrova sommersa da perdite, polemiche e disastri urbani.