Autonomia differenziata: la Corte costituzionale dice no al referendum
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Autonomia differenziata: la Corte costituzionale dice no al referendum

Non ci sarà il referendum per abolire la legge sull'autonomia differenziata: la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito.

Autonomia differenziata: la Corte costituzionale dice no al referendum
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20 Gennaio 2025 - 22.18


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Non ci sarà il referendum per abolire la legge sull’autonomia differenziata: la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito. Dopo un’udienza di due ore a porte chiuse con i rappresentanti dei promotori dei quesiti referendari, cui ha fatto seguito la riunione in camera di consiglio, è arrivato il verdetto. I giudici costituzionali hanno rilevato che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.

Ammessi gli altri 5 quesiti

Per la Consulta “il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, della Costituzione. ” ciò “non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni. Ammessi invece gli altri 5 cinque quesiti, relativi a cittadinanza, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine, responsabilità solidale del committente negli appalti.

Per i quesiti dichiarati ammissibili, i cittadini saranno chiamati alle urne in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno, come previsto dalla legge.

Le reazioni

Esulta, tra gli altri, Luca Zaia, da sempre sostenitore dell’autonomia differenziata per le Regioni: “Con questa nuova sentenza, la Corte Costituzionale mette fine alla vicenda referendaria con l’assoluta imparzialità che deve esserle propria. Questo pronunciamento contribuisce a chiarire ogni dubbio sul percorso dell’autonomia, che continuerà a svilupparsi nel pieno rispetto della Costituzione, delle indicazioni della Consulta e del principio di Unita’ nazionale, mantenendo al centro i valori di sussidiarietà e solidarietà'”.

“Assolutamente logica la decisione della Corte costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum sulle autonomie. Avendo la Corte indicato dei punti da correggere della legge, cosa che faremo in Parlamento, sarebbe stato del tutto illogico sottoporre al referendum un testo che prima deve essere corretto”, interviene Maurizio Gasparri. “Pertanto, andiamo avanti con il nostro lavoro di riforme. Noi rinnoviamo l’Italia. Gli altri creano soltanto astio e ostacoli nella vita del Paese. Vinceranno la democrazia e la cultura di governo portati avanti dal centrodestra”

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