Rifiuta di vendere il libro di Vannacci: libraia minacciata

Nei giorni scorsi, Clara Abatangelo, titolare della libreria Ubik di Castelfranco Veneto (Treviso), è stata destinataria di una lettera minatoria in seguito al suo rifiuto di vendere Il mondo al contrario di Roberto Vannacci.

Rifiuta di vendere il libro di Vannacci: libraia minacciata
Clara Abatangelo
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16 Gennaio 2025 - 14.55


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Nei giorni scorsi, Clara Abatangelo, titolare della libreria Ubik di Castelfranco Veneto (Treviso), è stata destinataria di una lettera minatoria in seguito al suo rifiuto di vendere Il mondo al contrario di Roberto Vannacci. La notizia ha suscitato un’ondata di solidarietà nei confronti della libraia, ma anche critiche pesanti, come lei stessa ha raccontato a Il Gazzettino. Ciò che ha colpito maggiormente Abatangelo è stato “leggere i commenti di centinaia di donne dove è possibile intravedere, a volte esplicitamente, il famoso discorso ‘Te la sei cercata’”.

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Il cartello: “Non chiedeteci il libro di Vannacci”

Nell’agosto del 2023, Abatangelo aveva affisso un cartello in vetrina con la scritta: “Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci”. Da quel momento, è diventata bersaglio di insulti e minacce, e la lettera ricevuta recentemente rappresenta solo l’ultimo episodio di una lunga serie. “L’ho segnalato ai carabinieri”, ha dichiarato la libraia.

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La lettera

“Le minacce che hai ricevuto ti avranno costretta a stipulare una buona polizza antincendio – si legge nella lettera minatoria -. Concordo con la tua idea di censurare e rifiutarsi di vendere come una piccola ‘zarina stalinista’ il libro di Roberto Vannacci”.

Le critiche

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Parlando della solidarietà ricevuta, Abatangelo ha spiegato: “Sono cose che fanno bene al cuore, soprattutto considerando il tenore di molti commenti nei social, che non si limitano ad augurarci di chiudere la libreria, cosa a cui ormai abbiamo fatto il callo, ma si spingono oltre, con un livello di violenza verbale irripetibile, come ad esempio chi afferma che ‘non si fanno abbastanza femminicidi’. Noi al momento segnaliamo questo tipo di commenti, con l’auspicio che Facebook possa eliminarli”.

Ha inoltre aggiunto: “Centinaia di donne mi accusano di essere il genio del marketing, di farmi pubblicità oppure di essermi autoinviata la lettera. L’ho vissuta proprio male: affermare cose come ‘potevo starmene zitta’ oppure che ‘potevo fare finta di ordinare il libro’ è proprio l’applicazione del ‘teorema della minigonna’. Queste persone non riescono a riconoscere che si sono travalicati i termini di un dibattito civile e legittimo”.

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