Acca Larentia, solita adunata fascistoide ma la polizia identifica un giovane che ha inneggiato alla Costituzione
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Acca Larentia, solita adunata fascistoide ma la polizia identifica un giovane che ha inneggiato alla Costituzione

Una 'zona nera' che sembrava espressione del peggio dell'estremismo neofascista nel quale la commemorazione di due vittime del terrorismo è da tempo solo il pretesto per una adunata cameratesca dei nostalgici di Mussolini o giù di lì.

Acca Larentia, solita adunata fascistoide ma la polizia identifica un giovane che ha inneggiato alla Costituzione
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7 Gennaio 2025 - 19.22


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Una ‘zona nera’ che sembrava espressione del peggio dell’estremismo neofascista nel quale la commemorazione di due vittime del terrorismo è da tempo solo il pretesto per una adunata cameratesca dei nostalgici di Mussolini o giù di lì.

Durante il consueto raduno commemorativo per le vittime di Acca Larentia, martedì 7 ottobre, un giovane è stato identificato dalla polizia dopo aver gridato parole a favore della Costituzione italiana e della Resistenza. L’episodio, avvenuto nel quartiere romano, ha acceso il dibattito su come vengano gestite queste manifestazioni, che spesso attirano nostalgici del fascismo.

Il contestatore, presente nei pressi del raduno, ha rivolto un appello ai partecipanti gridando: “Viva la Costituzione italiana, viva la Resistenza”, aggiungendo un’espressione di critica colorita. Questo è bastato a far scattare i controlli delle forze dell’ordine.

Intervistato dopo l’accaduto, il giovane ha spiegato i motivi della sua protesta: “Secondo me è fondamentale commemorare le vittime della lotta politica armata, ma questo appuntamento non può trasformarsi in una sorta di Predappio, un raduno di neofascisti che inneggiano al ventennio fascista. Questo è inaccettabile, soprattutto in un Paese che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di quella dittatura.”

Il ragazzo ha inoltre denunciato il clima che si respira nel quartiere: “Ogni anno assistiamo a una situazione simile, con persone che arrivano da tutta Europa per inneggiare al fascismo. Il quartiere è stanco di vivere in un clima del genere, ma nessuno osa parlare per paura di ritorsioni. Quanto accaduto a me stamattina spiega bene l’atmosfera che si vive. Ripeto, è fondamentale ricordare i morti, ma non con simboli fascisti. Sotto quelle targhe c’è scritto ‘i camerati’, e credo che le istituzioni debbano riflettere seriamente su questo.”

Ha commentato Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana: “Fra una tanto propagandata ed inutile zona rossa e l’altra, ora il governo Meloni e il ministro Piantedosi permettono un altro tipo di zona: la Zona Nera fatta di neofascisti con la loro  squallida ed inaccettabile simbologia, certi di essere impuniti.  Una vergogna per il nostro Paese, un’onta per questo governo”.

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Questura: “In corso identificazioni”

Intanto la Digos è al lavoro per identificare quanti – “la maggior parte degli astanti”, si specifica in una nota – si “sono resi responsabili di condotte apologetiche del fascismo” effettuando il saluto romano.

“Si è svolta nel pomeriggio odierno la manifestazione che ha commemorato i 47 anni dell’eccidio di Acca Larentia, in cui persero la vita Bigonzetti Franco, Ciavatta Francesco e Recchioni Stefano, appartenenti al Movimento Sociale Italiano, a cui hanno partecipato militanti provenienti da tutta Italia. Nel corso della commemorazione, organizzata da Casapound, a cui hanno partecipato circa 1300 persone, è stato chiamato il “presente” ed è stato effettuato il saluto romano dalla maggior parte degli astanti. È già in corso, da parte degli agenti della Digos capitolina, la visione dei filmati della manifestazione al fine di identificare coloro che si sono resi responsabili di condotte apologetiche del fascismo”, fa sapere la Questura di Roma

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