L'Osce certifica che l'Italia è un paese di analfabeti funzionali: capacità cognitive inferiori alla media

Gli adulti italiani di età compresa tra i 16 e i 65 anni mostrano competenze cognitive inferiori alla media dei Paesi Ocse, come evidenziato dall’indagine sulle competenze degli adulti 2023 condotta su 160.000 persone in 31 Paesi dell’Unione europea

L'Osce certifica che l'Italia è un paese di analfabeti funzionali: capacità cognitive inferiori alla media
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10 Dicembre 2024 - 19.09


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Gli adulti italiani di età compresa tra i 16 e i 65 anni mostrano competenze cognitive inferiori alla media dei Paesi Ocse, come evidenziato dall’indagine sulle competenze degli adulti 2023 condotta su 160.000 persone in 31 Paesi dell’Unione europea. Lo studio ha analizzato tre ambiti:

  • Literacy (lettura e comprensione di testi scritti),
  • Numeracy (comprensione e utilizzo di informazioni numeriche e matematiche),
  • Problem Solving Adattivo (capacità di risolvere problemi complessi in situazioni dinamiche).

Competenze di base: Literacy e Numeracy

Il 35% degli adulti italiani ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1 sia in literacy sia in numeracy, collocandosi tra i più bassi della classifica OCSE.

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  • Literacy: il 35% degli italiani (media OCSE 26%) rientra tra gli analfabeti funzionali. Questo significa che, pur sapendo leggere e scrivere, incontrano difficoltà significative nel comprendere e utilizzare le informazioni lette. Il 10% è al di sotto del livello 1, riuscendo a comprendere solo frasi semplici, mentre il 5% raggiunge i livelli più alti (4-5), contro il 12% medio OCSE.
  • Numeracy: anche nella comprensione numerica, il 35% degli italiani (media OCSE 25%) è al livello 1 o inferiore. Solo il 6% raggiunge i livelli 4-5 (media OCSE 14%).

Problem Solving Adattivo

Nel problem solving adattivo, il 46% degli adulti italiani (media OCSE 29%) si colloca al livello 1 o inferiore. Solo l’1% raggiunge il livello 4 (media OCSE 5%). Questo indica difficoltà a gestire problemi complessi e situazioni dinamiche che richiedono flessibilità e capacità di adattamento.

Divario generazionale e territoriale

  • Generazioni: gli adulti di età compresa tra 55 e 65 anni ottengono risultati peggiori rispetto ai giovani tra 25 e 34 anni in tutti i domini. Ad esempio, nella literacy, i più anziani registrano 22 punti in meno rispetto ai giovani (media OCSE 30 punti). Questo divario riflette sia l’invecchiamento che differenze generazionali nella qualità dell’istruzione.
  • Territorio: il Sud Italia presenta i punteggi più bassi, mentre il Nord-Est si distingue come l’unica area con risultati in linea con la media OCSE.

Giovani: segnali di miglioramento ma ancora sotto la media OCSE

I giovani italiani (16-24 anni) mostrano risultati leggermente migliori rispetto agli adulti più anziani, ma restano sotto la media OCSE:

  • Literacy: 263 punti (media OCSE superiore).
  • Numeracy: 259 punti (media OCSE superiore).
  • Problem solving adattivo: 245 punti (media OCSE superiore).

Conclusione

L’indagine mette in evidenza l’urgenza di interventi mirati per colmare le lacune nelle competenze cognitive, con particolare attenzione al Mezzogiorno e alle generazioni adulte, per garantire una maggiore competitività e inclusione nel contesto internazionale.

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