Agrigento muore di sete ma l'azienda dell'acqua pensa solo ad assumere
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Agrigento muore di sete ma l'azienda dell'acqua pensa solo ad assumere

Ad Agrigento manca l'acqua nelle case, le perdite non si contano, rifiorisce il mercato dell'acqua e l'AICA, l'azienda pubblica che dovrebbe governare il sistema idrico, già fitta di assunzioni clientelari, cosa fa?

Agrigento muore di sete ma l'azienda dell'acqua pensa solo ad assumere
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11 Agosto 2024 - 11.02


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Ad Agrigento manca l’acqua nelle case, le perdite non si contano, rifiorisce il mercato dell’acqua e l’AICA, l’azienda pubblica che dovrebbe governare il sistema idrico, già fitta di assunzioni clientelari, cosa fa? Annuncia nuove assunzioni. Nella città della scandalosa sete accade anche questo, in un clima di impunità che sgomenta. Se disponibilità finanziaria vi fosse, dicono gli agrigentini, i soldi dell’Azienda dovrebbero essere impiegati per riparare i danni nella rete idrica e garantire più acqua nelle case.

Da una parte si annunciano assunzioni (“Già avranno nomi e ‘padrino’ di riferimento”, dicono ad Agrigento) dall’altra c’è rabbia per l’annunciata spesa di un doppio concerto dei Volo che diventerà evento televisivo per promuovere la città che nel 2025 dovrebbe svolgere il ruolo di Capitale della Cultura. Spesa per i Volo, oltre un milione di euro. Recentemente la città è scesa in piazza per denunciare la situazione. Una grande manifestazione come mai vista, in una comunità difficile quando c’è da mobilitarsi.

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Andiamo alle assunzioni annunciate dall’azienda che si dovrebbe occupare di lenire la sete. Assunzioni senza che risultino presentati i bilanci previsionali 2024 e 2025; senza che vi siano gli indirizzi strategici economici e finanziari ed il piano programma approvati dai sindaci. Con il bilancio del 2023 che ha criticità notevoli ed ancora non è reso pubblico (depositato alla Camera di Commercio). In questa situazione – denuncia la sparuta opposizione – vogliono comunque procedere ad assunzioni senza fondamento e senza che ci siano i presupposti. E non risulta che abbiano sentito il parere del Collegio dei Revisori di AICA, per quanto gli compete.

In AICA, i costi del personale sono aumentati da €10.318.000 del 2022 ad €11.215.000 del 2023, inspiegabilmente. Un’azienda amministrata – dice l’opposizione – in modo discutibile e affatto trasparente, con un notevole squilibrio finanziario ed economico, con perdite d’esercizio per 4 milioni e 400 mila euro, non coperte dai soci. E pure con una conduzione inadeguata e che produce danni, con i sindaci dei Comuni che debbono dare €9 milioni ad AICA e non glieli danno, mettendola in grave difficoltà. In questa situazione, le nuove assunzioni appaiono una bestemmia. Passeranno? Saranno stoppate? Ad Agrigento tutto quel che dovrebbe fare scandalo sembra garantito da una oscena impunità.

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Così come è accaduto con la villa edificata dopo aver raso al suolo gli alberi. Villa del Sole, affacciata sulla Valle dei Templi, non esiste più, è una foresta di cemento, e non è successo proprio nulla. Non uno che paghi.

Tornando all’acqua, appare una provocazione che ad Agrigento ci siano le bollette più salate. E provocazione appare il gioco di potere che si consuma in Consiglio Comunale, con un sindaco che ormai è giudicato largamente inadeguato pure da chi lo ha votato, che azzera la giunta e poi la ripropone tale e quale. “Perché vincono i capoccioni, i pupari che stanno dietro…”, dicono i conterranei di Pirandello, che cercano un po’ d’ombra accanto al busto del drammaturgo posto sotto una fila di alberi che guarda il portone del Municipio.

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