Scandalo corruzione ad Agrigento minaccia il titolo di Capitale della Cultura 2025
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Scandalo corruzione ad Agrigento minaccia il titolo di Capitale della Cultura 2025

Ombre di speculazioni e di corruzione su Agrigento, che si avvia, tra tanti dubbi, a svolgere il ruolo di Capitale della Cultura 2025. Gli ultimi arresti in Sicilia, passano, infatti, anche da scelte fatte da chi amministra la Città dei Templi.

Scandalo corruzione ad Agrigento minaccia il titolo di Capitale della Cultura 2025
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19 Aprile 2024 - 11.15


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Ombre di speculazioni e di corruzione su Agrigento, che si avvia, tra tanti dubbi, a svolgere il ruolo di Capitale della Cultura 2025. Gli ultimi arresti in Sicilia, passano, infatti, anche da scelte fatte da chi amministra la Città dei Templi.

L’ingegnere Paolo Di Loreto, nominato nel giugno dello scorso anno consulente per la pianificazione territoriale ed urbanistica della città di Agrigento, nomina voluta dall’assessore regionale Roberto Di Mauro ( alleato politico della Lega ) e dal sindaco, Francesco Miccichè, è stato arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Pandora”. Secondo la Procura di Catania, funzionari corrotti avrebbero ricevuto denaro e altre varie utilità, quasi sempre grazie alla costante attività di intermediazione dell’ingegnere Paolo Di Loreto, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici.

“Alla luce di questi fatti – dice il segretario PD cittadino, Nino Cuffaro – si impone una severa ispezione all’ufficio urbanistica del comune di Agrigento per verificare l’attività dell’ultimo anno che, in virtù dell’operato del nuovo consulente, ha portato ad un incremento notevole delle licenze edilizie, soprattutto nelle zone costiere di Cannatello e Zingarello”.

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Sul tema della nuova espansione edilizia, della gestione del territorio, della cura delle devastazioni causate dall’abusivismo (temi cruciali per ogni città, a maggior ragione per la città della Valle dei Templi, patrimonio dell’Unesco) non v’è in corso alcun dibattito ad Agrigento, notano le opposizioni. Mentre il nuovo PUG (Piano Urbano Generale) è di fatto bloccato dall’inattività della giunta di destra Miccichè, costantemente condizionata dal potente Di Mauro. “Le direttive generali al piano – ricorda il PD – sono state approvate dal precedente consiglio comunale, per le spese di progettazione è stato previsto un apposito capitolo nel bilancio regionale (quindi non regge l’alibi della carenza di fondi comunali), ma l’incarico per la redazione del PUG non viene assegnato.

Evidentemente, il nuovo piano – prosegue la nota – dovendo recepire la nuova disposizione sul consumo zero di suolo, sarebbe un ostacolo ai voleri e agli interessi cementizi della classe politica che occupa il governo della città. Con queste credenziali, tutt’altro che appropriate, Agrigento si appresta a fregiarsi del titolo di Capitale Italiana della cultura del 2025, con un programma che fa perno proprio sul rispetto della natura, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, ma nessun politico sembra rilevarne l’incongruenza. Delle due l(’una: non hanno letto il programma, oppure non l’hanno capito”, è l’amara conclusione della presa di posizione del PD..

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