Di Segni (comunità ebraica): "Clima grave nelle università, i rettori si piegano ai collettivi"
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Di Segni (comunità ebraica): "Clima grave nelle università, i rettori si piegano ai collettivi"

Così la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, commentando la scelta da parte dell'Università di Torino di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele.

Di Segni (comunità ebraica): "Clima grave nelle università, i rettori si piegano ai collettivi"
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22 Marzo 2024 - 10.11


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Situazione molto delicate. “C’è un clima grave e deludente perché questo avviene in un contesto universitario, un luogo deputato all’analisi della complessità e alla comprensione dei problemi. Invece succede il contrario: massima distorsione delle questioni, appiattimento e discriminazione”.

Così la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, commentando la scelta da parte dell’Università di Torino di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele.

«Preoccupa – dice ancora – la sostanziale perdita di responsabilità da parte di rettori e senati accademici che si piegano a pressioni chiaramente violente come le occupazioni dei collettivi studenteschi. Così arrivano decisioni che cercano, in modo molto ambiguo, di soddisfare quelle pretese».

Questo, secondo Di Segni, produce un «clima di appiattimento, in un vero turbine di demagogia, non produce alcun effetto positivo. Non si crea la pace e nemmeno si crea vicinanza con chi si vorrebbe sostenere. Per paradosso capisco di più chi magari partecipa alle operazioni di paracadutaggio degli aiuti umanitari su Gaza. Simili scelte dei vertici universitari dimostrano l’assenza di qualsiasi analisi o approfondimento delle questioni, e questo vale anche per i collettivi studenteschi».

«In più – conclude – gran parte degli atenei non ha adottato la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance, sancita in sede europea. E così c’è un doppio criterio tra le atrocità di Hamas del 7 ottobre e ciò che sta avvenendo a Gaza. Per questo abbiamo rivolto un chiaro appello sia alla presidenza della Conferenza dei Rettori che alla ministra Bernini»

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