Una 49enne di Como ha insegnato per vent’anni inglese e tedesco in scuole elementari e licei, presentando però dei titoli di studio contraffatti. Per questo la Corte dei Conti della Lombardia l’ha condannata a restituire 247mila euro di stipendi, indebitamente incassati dal 2003 in poi.
Nell’ottobre 2020 il dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como ha controllato le dichiarazioni presentate dalla donna per l’incarico iniziato un mese prima e dalle verifiche è emerso che la donna non si era mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano, e che non aveva conseguito neppure il diploma magistrale alla paritaria Matilde di Canossa di Como.
A quel punto è scattata la denuncia in Procura, che nel gennaio 2022 ha chiesto il rinvio a giudizio della `prof´ per le false attestazioni sul titolo di studio. Intanto l’Ufficio scolastico provinciale di Como ha segnalato il caso alla Corte dei Conti: le indagini hanno appurano che l’attività abusiva va retrodata all’anno scolastico 2003-2004. «La prestazione resa in assenza dei requisiti di abilitazione richiesti – scrivono i giudici della Corte dei Conti nella sentenza – è una prestazione inutile, se non addirittura pregiudizievole ai fini dell’apprendimento degli studenti».
