Una delle cause del decesso di Andrea Purgatori sembrerebbe essere un problema cardiopolmonare. L’autopsia è stata eseguita presso l’istituto di medicina legale di Tor Vergata a Roma sul corpo del giornalista, il quale aveva ricevuto una diagnosi di tumore ai polmoni tre mesi fa, patologia confermata da un primo esame autoptico. I risultati della tac, dei prelievi e altri esami, inclusa la verifica di eventuali infezioni, forniranno un quadro clinico completo solo tra alcune settimane.
Rinviati a settembre gli accertamenti sul cervello
Sarà necessario un approfondimento, rinviato al 6 settembre, delle analisi da compiere su un ispessimento rilevato al cervello. Un quadro, quello emerso dall’esame autoptico, che necessita di ulteriori approfondimenti anche sull’ipotesi di un’infezione.
Il giornalista potrebbe essere morto per il tumore ai polmoni di cui era affetto, ma saranno necessari nuovi accertamenti per esserne certi. L’esame autoptico, a cui hanno partecipato anche i consulenti nominati dalle parti, segue la tac effettuata ieri sempre nell’ambito degli accertamenti disposti dalla procura di Roma.
Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio in seguito all’esposto della famiglia del giornalista e coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco con il pm Giorgio Orano si procede per l’ipotesi di omicidio colposo. Nel registro degli indagati sono iscritti due medici.
Nella denuncia i familiari di Purgatori hanno chiesto che venga fatta luce sulla correttezza della diagnosi refertata al giornalista e delle cure apportate.
