Il pontificato di Papa Francesco compie 10 anni, Bergoglio ne ha parlato nel suo “Popecast”, realizzato per l’occasione dai media vaticani.
«La prima parola che mi viene è che sembra ieri…». Francesco parla della guerra, del momento più bello e infine non ha dubbi: come regalo in questo importante anniversario vorrebbe la pace e indica le tre parole, i «tre sogni» per la Chiesa, il mondo e chi il mondo lo governa, per l’umanità: fratellanza, pianto, sorriso.
«Il tempo è `pressuroso´ (pressante, ndr), va di fretta. E quando tu vuoi cogliere l’oggi, è già ieri. E se tu vuoi cogliere domani ancora non c’è e tu sei sempre in questa tensione», «vivere così è una novità. Questi dieci anni sono stati così: una tensione, vivere in tensione», afferma Francesco. Poi la domanda del «momento più bello», tra le migliaia di udienze, le centinaia di visite in Diocesi e parrocchie e i quaranta viaggi apostolici in ogni angolo del globo: «L’incontro in piazza (San Pietro, ndr) con i vecchi. I vecchi sono saggezza e mi aiutano tanto. Anche io sono vecchio, no?», sottolinea.
«Ma i vecchi sono come il buon vino che hanno quella storia stagionata… il linguaggio con i vecchi a me rinnova, mi fanno più giovane non so perché… Sono dei momenti belli, belli, belli». Riguardo ai momenti brutti, Bergoglio vuole poi fare «una sintesi» ma «su uno stesso tema», la guerra. Ecco i ricordi delle visite al cimitero di Redipuglia, al cimitero statunitense ad Anzio, la commemorazione dello sbarco in Normandia. «Mi fa soffrire tanto» pensare ai tanti giovani che sono morti sulla spiaggia.
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