I soggetti pericoloso che stanno in carcere non devono comunicare i lanciare messaggi all’esterno, magari per continuare a comandare o dare ordini criminali.
«Quello che consiglierei al Partito Democratico è di non aprire in questo momento una discussione sul 41-bis». Lo ha affermato Rosy Bindi, ex presidente del Pd e già presidente della Commissione parlamentare Antimafia, intervenendo alla presentazione del libro «Pd. Un partito da rifare? Le ragioni di una crisi», di Antonio Floridia, oggi a Firenze.
«Personalmente non lo toglierei mai dal nostro ordinamento – ha proseguito – perché è uno strumento efficacissimo per combattere la mafia e non perché è un carcere duro. Ha soltanto una funzione, quella di rompere i rapporti tra il capo della mafia o dell’organizzazione terroristica, e la sua organizzazione, perché dal carcere può continuare a comandare».
Per Rosy Bindi «si può discutere su come viene applicato, ma certo questo non è il momento di mettersi a discutere su ciò. È evidente che materie delicate come queste si affrontano quando c’è la concordia tra i membri del Parlamento, non quando si usa la lotta alla mafia come strumento di lotta politica».