Le urla del professor Marinelli, che hanno spezzato il flusso delle tragiche immagini dell’Olocausto che avevano lasciato senza fiato i 200 studenti presenti in teatro alla rappresentazione di “Herr Doktor” a Milano sono terribilmente importanti. Ci hanno sconvolti a dir poco ma ci hanno anche svegliati dalla nostra oscena apatia che, come ci avverte Liliana Segre, alla lunga rischia di far diventare la commemorazione della Shoah una noiosa cerimonia qualsiasi.
Il professor Piero Marinelli, a quanto pare, non è un fascista tout court. È un tizio che si erge ferocemente contro i gay e i mussulmani, è no vax, è un ammiratore di Putin. Tutti i giornali lo stanno descrivendo come un povero demente. Potremmo anche definirlo così, se non fosse che Piero Marinelli non è un naziskin, ma è addirittura un insegnante. Orrore.
Ma chissà che non servano, insegnanti come questo Professor Marinelli, ai tanti giovani che, specie a sinistra, abbiamo educato dando tutto per scontato. Come è noto, chi non conosce la Storia è condannato a riviverla. Del resto, in questi mesi, in questi giorni, in queste ore, stiamo riattraversando in modo pericolosamente apatico una situazione in tutto e per tutto simile a quella che condusse l’umanità alla secondo guerra mondiale.
Ben vengano quelli come Marinelli allora, per far capire ai ragazzi cosa possono essere il fascismo e il nazismo, che tanti fanno finta di considerare morti e sepolti. Gli sventurati alunni del Professor Marinelli sanno già perfettamente di cosa stiamo parlando.