Auto in 'sosta selvaggia' bloccano un'ambulanza: muore un'anziana
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Auto in 'sosta selvaggia' bloccano un'ambulanza: muore un'anziana

A denunciarlo sulla propria pagina Facebook è "Nessuno tocchi Ippocrate". A Napoli spesso le ambulanze sono ostacolate da auto in sosta vietata

Auto in 'sosta selvaggia' bloccano un'ambulanza: muore un'anziana
L'ambulanza bloccata a Napoli
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8 Ottobre 2022 - 19.34


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A Napoli alcune auto in sosta selvaggia hanno bloccato un’ambulanza, provocando la morte di una donna. Se confermato potrebbero esserci conseguenze per omicidio colposo nei confronti dei responsabili.

A denunciarlo sulla propria pagina Facebook è “Nessuno tocchi Ippocrate”, organizzazione napoletana a difesa dei professionisti del settore sanitario che segnala aggressioni ai medici. Il fatto, si legge nel post, è in salita Pontecorvo. Sui social è stata pubblicata l’immagine del mezzo di soccorso bloccato da alcune auto in sosta: “Le macchine sono state spostate a mano dai soccorritori – spiega l’associazione – e l’equipaggio è arrivato in ritardo sul target. Inutili le manovre di rianimazione cardio-polmonare”.

“Ogni giorno, ogni giorno a Napoli le ambulanze del 118 vengono rallentate se non fermate da auto in sosta selvaggia – spiega Manuel Ruggiero, medico e presidente dell’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ – ma a quanto ricordo un paziente in attesa dei soccorsi non era mai morto per questo. C’era sì stato un aggravamento delle sue condizioni ma un decesso mai. È un fatto gravissimo e mi auguro che venga considerato un omicidio stradale”.

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“I soccorritori – prosegue – hanno spostato a mano le macchine e alla fine sono riusciti ad arrivare a casa della signora. La telefonata era arrivata al 118 per una richiesta di soccorso per malore, per perdita di conoscenza di una donna. Quanto tempo si è perso a causa delle auto in sosta? Direi circa venti minuti. Tra l’altro, dopo che la prima ambulanza è rimasta bloccata, è stato inviato un secondo mezzo ma ha subìto la stessa sorte”.

“Inviteremo la famiglia a denunciare l’accaduto – conclude Ruggiero -. Spesso gli operatori del 118 vengono aggrediti perché arrivano in ritardo. Noi partiamo di solito 30 secondi dopo la richiesta di soccorso. Il ritardo è quasi sempre dovuto a incivili che non si spostano, che se ne fregano e parcheggiano dove vogliono E che questa volta hanno causato il decesso di una donna”.

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