Civitanova, l'assassino di Alika: "Chiedo scusa alla famiglia, lui chiedeva insistentemente l'elemosina"
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Civitanova, l'assassino di Alika: "Chiedo scusa alla famiglia, lui chiedeva insistentemente l'elemosina"

La Polizia ha ricostruito che il nigeriano non aveva fatto alcun apprezzamento alla fidanzata dell'assassino, che lo ha ucciso picchiandolo per circa quattro minuti a mani nude.

Civitanova, l'assassino di Alika: "Chiedo scusa alla famiglia, lui chiedeva insistentemente l'elemosina"
Alika Ogorchukwu
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30 Luglio 2022 - 18.40


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“Chiedo scusa alla famiglia della vittima”, queste le parole di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, affidate ai suoi legali, dell’uomo accusato e reo confesso della morte di Alika Ogorchukwu, ambulante nigeriano ucciso in una lite a Civitanova Marche.

Tra lui e il cittadino nigeriano sarebbe nata una lite perché “l’ambulante chiedeva insistentemente l’elemosina e ha anche tenuto per un braccio la mia fidanzata”. Ferlazzo lavorava da poche settimane in una fonderia di Civitanova Alta. Intanto la Regione Marche annuncia che chiederà di costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Alika.

Lo annuncia il presidente della Regione, Francesco Acquaroli (FdI), sottolineando che “siamo da sempre una comunità solidale, inclusiva e vogliamo rimanere tale, con l’impegno di tutti”. Alika, come ricostruito dagli investigatori, è stato seguito dall’aggressore, che poi lo ha colpito prima con la stampella, appartenente al 39enne, claudicante dopo un incidente stradale, facendolo cadere a terra e “poi a mani nude fino alla morte”.  Alika, stando alle testimonianze raccolte dalla polizia, avrebbe chiesto all’uomo, che era in compagnia della fidanzata, dei soldi. In quel momento non ci sono stati né contatti fisici né battute nei confronti della donna. Alika si è poi allontanato, ma a quel punto Ferlazzo lo ha inseguito e aggredito, prima colpendolo con la stampella del nigeriano, che è caduto a terra, e poi colpendolo ancora a mani nude per 3-4 minuti.  Infine Ferlazzo si è alzato e si è allontanato. La polizia è arrivata subito dopo e una delle due donne ha indicato agli agenti la direzione in cui era andato. Anche la fidanzata del 32enne è stata sentita come testimone, ma solo per la parte relativa all’incontro con l’ambulante. Non avrebbe invece assistito all’aggressione.

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