Fedez, il chirurgo: "Da questo tipo di tumore al pancreas si può guarire"
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Fedez, il chirurgo: "Da questo tipo di tumore al pancreas si può guarire"

Il dottor Massimo Falconi, primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele: "L'intervento non è la prassi, dipende dal paziente e dallo stadio della neoplasia"

Fedez, il chirurgo: "Da questo tipo di tumore al pancreas si può guarire"
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25 Marzo 2022 - 17.12


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Parla il chirurgo che ha operato Fedez: “Il messaggio da dare è che si tratta di un tipo di tumore che, rispetto all’adenocarcinoma pancreatico, ha fortunatamente maggiori possibilità di cura”. Per sei ore, il dottor Massimo Falconi, primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele di Milano, è rimasto in sala operatoria con Fedez.

È stato lui ad eseguire l’intervento che ha esportato una porzione di pancreas al rapper, al quale è stato diagnosticato un raro tumore neuroendocrino. “L’intervento non è la prassi”, ha dichiarato il medico intervistato da Repubblica, “dipende da paziente a paziente, nonché dallo stadio in cui la neoplasia si trova nel momento in cui viene fatta la diagnosi”.

“Il tumore al pancreas più famoso è l’adenocarcinoma, che purtroppo ha una pessima prognosi ancora oggi. I tumori neuroendocrini del pancreas, invece, sono una minoranza. Ma hanno una prognosi diversa, generalmente migliore. Si hanno migliori possibilità di guarigione con le opportune terapie. Ovviamente, tutto è connesso alla precocità della diagnosi: quanto prima questa avviene, tanto maggiori sono le possibilità di cura. Non è un messaggio ottimista, ma reale”.

Fedez è un paziente molto giovane, ha solo 32 anni: “A differenza dell’adenocarcinoma del pancreas, che nella maggior parte dei casi si manifesta in pazienti con un’età mediana di 67 anni, i Net non hanno un’età in cui c’è una maggiore incidenza. In generale, però, si tratta di forme relativamente rare, sebbene le diagnosi siano aumentate negli ultimi anni grazie al diffuso utilizzo di tecniche radiologiche e di endoscopia che permettono di individuare lesioni anche molto piccole. Vent’anni fa scoprivamo questi tumori solo quando erano diventati masse importanti e metastatiche: oggi, per fortuna, riusciamo a farlo prima”.

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