Super green pass, nuovo decreto: non sarà necessario agli over 50 per lavorare

Cominciano ad essere ridimensionate le limitazioni legate all'emergenza Covid. Potrebbe non essere più necessario il super green pass per gli over 50 sul lavoro. Dal 1 aprile stop al green pass per bar e ristoranti all'aperto

Super green pass, nuovo decreto: non sarà necessario agli over 50 per lavorare
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17 Marzo 2022 - 10.43


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Il Super Green pass potrebbe non essere più richiesto agli over 50 sui luoghi di lavoro. A chi ha superato questa soglia d’età, per cui in linea generale l’obbligo resterebbe in vigore, potrebbe essere richiesto solo il certificato base. E’ questo l’orientamento che sta maturando nel governo, alle prese con la road map per uscire dall’emergenza Covid.

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Il via libera dovrebbe arrivare dal Consiglio dei ministri, dopo un passaggio dalla Cabina di regia. Quest’ultima si dovrebbe tenere tra oggi e giovedì. Mentre sempre oggi la Conferenza delle Regioni dovrebbe presentare proposte al governo proprio sui contenuti del provvedimento di uscita dall’emergenza.

Su Ristoranti e bar

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In generale dall’1 aprile dovrebbe cadere l’obbligo del Green pass all’aperto per ristoranti e bar, così come del certificato “rafforzato” per i trasporti pubblici locali. Per i trasporti “lunghi” (come aerei, treni e navi) si potrebbe richiedere un tampone negativo. Il governo spera nelle vacanze di Pasqua per rilanciare il settore turistico: per questo già dall’1 aprile dovrebbe non servire più il pass per le strutture ricettive, per i musei e le mostre e le attività commerciali.

Gli stadi dovrebbero tornare al 100% (ma si preme per una deroga per la partita della Nazionale del 24 marzo) mentre per i palazzetti le capienze dovrebbero aumentare progressivamente. Con l’addio allo stato d’emergenza dovrebbero poi decadere le quarantene da contatto, anche per i non vaccinati.

Mascherine a scuola

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La novità riguarderà anche le scuole, dove dovrebbe sparire anche l’obbligo della Ffp2 in favore della chirurgica. In generale, a quanto emerge, nei luoghi chiusi i visi dovranno rimanere coperti ancora per un po’. Sparirà invece con il 31 marzo la struttura commissariale. Per il dopo-Figliuolo circolano due ipotesi: le funzioni potrebbero passare a strutture di missione in seno al ministero della Salute o a Palazzo Chigi, oppure passare alle Regioni, compreso l’acquisto dei vaccini. Addio anche al Cts, ma Locatelli e Brusaferro dovrebbero rimanere come consulenti del governo.

All’interno della maggioranza alcune forze politiche premono per un allentamento rapido delle misure, in particolare il Green pass. Circola persino l’ipotesi di una sorta di “liberi tutti” per i positivi asintomatici, che quindi non dovrebbero essere sottoposti a isolamento. Ma gli esperti e i tecnici invitano alla cautela e non escludono verifiche a metà mese per capire se e quanto alleggerire ulteriormente le restrizioni, come ad esempio l’obbligo di Green pass al chiuso o l’uso della Ffp2.

A giugno scade l’obbligo vaccinale Queste misure potrebbero essere applicate a maggio e poi progressivamente, per gradi, a giugno: ai concerti e allo stadio dovrebbe bastare la chirurgica, così come nei bus e nelle metro, in aereo e in treno. Il 15 giugno, infine, è una data da segnare: in quel giorno, infatti, scadrà l’obbligo vaccinale.

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