Guerra in Ucraina e fortune degli oligarchi. Sono preoccupati i lavoratori della Lukoil di Priolo, la sede siciliana della raffineria di petrolio di proprietà della compagnia russa che fa capo dell’oligarca Vagit Alekperov, uomo che nel 1990 fu il vice ministro il più giovane dell’Energia nella storia dell’Unione Sovietica.
Con il sequestro di beni agli oligarchi russi e con il congelamento dei loro conti bancari cresce sempre più la preoccupazione dei dipendenti della sede siciliana della Lukoil. I lavoratori attendono da una settimana una riunione con l’amministratore delegato dell’azienda, Oleg Durov, ma ad oggi la riunione viene rimandata di giorno in giorno.
«Siamo preoccupati per l’impatto che le sanzioni imposte alla Russia potrebbero avere sulla sede della raffineria siciliana – spiega Sebastiano Accolla, segretario della Uiltec di Siracusa – l’azienda ci ha rassicurato dicendoci che la Lukoil è gestita in Sicilia dalla Litasko, che sarebbe il loro partner commerciale, che fa capo ad una sede svizzera. Ad oggi per fortuna, quello che ci rassicura è pensare che gli impianti sono al massimo della produzione e non si sono mai fermati».
Qualche giorno fa il proprietario della Lukoil, Vagit Alekperov, aveva chiesto di porre fine rapidamente al conflitto tra Russia e Ucraina, diventando così la prima grande compagnia nazionale ad opporsi alla guerra. In una nota Alekperov aveva rassicurato i suoi dipendenti dicendo «di fare tutto il possibile per continuare ad operare in modo stabile in tutti i paesi e le regioni». Nella sede di Pirolo, in provincia di Siracusa, lavorano circa mille dipendenti, oltre ad altre 2500 persone dell’indotto. La raffineria siciliana produce anche energia elettrica che viene messa poi a disposizione degli acquirenti che ne fanno richiesta.