I profughi dall'Ucraina sono quasi tutti non vaccinati: perché e cosa rischia l'Italia?
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I profughi dall'Ucraina sono quasi tutti non vaccinati: perché e cosa rischia l'Italia?

Il motivo è principalmente religioso: in Ucraina la maggior parte della popolazione è ortodossa, fede molto cauta verso la vaccinazione. L'ideale sarebbe coinvolgere le autorità religiose per spingere le persone a vaccinarsi

I profughi dall'Ucraina sono quasi tutti non vaccinati: perché e cosa rischia l'Italia?
Profughi ucraini
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4 Marzo 2022 - 15.07


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C’è un problema con i profughi dall’Ucraina che arrivano in Italia: il paese, colpito dall’invasione russa, è uno con tra i più bassi tassi di vaccinazione in Europa, per tutta una serie di motivi, primo tra tutti quello religioso. 

Come spiega l’assessore alla salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, “Gli ortodossi, lo sappiamo, sono molti cauti verso la vaccinazione. Abbiamo vissuto queste difficoltà anche le Lazio, non solo con gli ortodossi, anche con i Sikh. La differenza l’ha fatta il coinvolgimento delle autorità religiose. Mi appello a loro in questo momento. Il loro aiuto è fondamentale”. 

Il numero di profughi potrebbe rappresentare una minaccia per il nostro servizio sanitario nazionale? Amato risponde: “Non voglio essere allarmista. Ma è giunto il momento di organizzarsi. E non solo noi nel Lazio, serve un coordinamento strutturato a livello nazionale ed Europeo”.

“Se vogliamo davvero fare prevenzione bisogna andare nelle aree di prima accoglienza. E non dico in Italia, ma ai confini con l’Ucraina – sottolinea D’Amato – Ci sono 8 punti dove i profughi si raccolgono, tra Polonia, Romania, e gli altri paesi limitrofi. Ci sono team di medici del Lazio pronti a partire. Lì potremmo allestire degli ospedali da campo, oppure appoggiarci a quelli già esistenti, e vaccinare e tamponare tutti gli ucraini che vogliono venire in Italia. Possiamo portare farmaci, dare supporto alle famiglie. Ma tutto questo deve fare parte di un’azione coordinata”.

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