Medico no-vax ordina 'cure alternative' e sconsiglia il ricovero: il paziente muore e lui viene arrestato
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Medico no-vax ordina 'cure alternative' e sconsiglia il ricovero: il paziente muore e lui viene arrestato

Per il medico, già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione dall'Ordine, l'accusa è quella di omicidio colposo: avrebbe consigliato al paziente, affetto da più patologie e poi deceduto per infarto, intrugli a base di funghi.

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24 Gennaio 2022 - 16.18


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Una storia assurda. E pensare che si trattava di un medico.

Un ginecologo originario di Teramo, Roberto Petrella, 75 anni, è stato posto agli arresti domiciliari a Catanzaro con l’accusa di aver ordinato telefonicamente cure “alternative” a un paziente campano che poi è morto. Per il medico, già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione dall’Ordine, l’accusa è quella di omicidio colposo: avrebbe consigliato al paziente, affetto da più patologie e poi deceduto per infarto, intrugli a base di funghi, “procrastinando il ricovero ospedaliero e impedendo l’attivazione di idonee terapie salvavita”.

Consigliò alla moglie di non ricoverarlo – Il giorno prima del decesso, la moglie del paziente aveva chiamato il medico, il quale le aveva sconsigliato di portarlo in ospedale suggerendole di nuovo una cura alternativa. 

Il medico intercettato per un altro procedimento – A disporre l’arresto per il medico, noto per essere un No vax, è stata la Digos di Catanzaro. L’indagine aveva preso il via dalle intercettazioni svolte sul medico stesso nell’ambito di un altro procedimento, instaurato a suo carico alla Procura di Catanzaro. 

Le accuse – L’ipotesi accusatoria è che il ginecologo non abbia effettuato una corretta diagnosi e che non abbia apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con gravissime e molteplici patologie pregresse (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata), curandolo invece con pratiche non riconosciute dalla scienza medica e procrastinando il ricovero ospedaliero. 

Condotta “non occasionale” – Le esigenze cautelari poste alla base del provvedimento cautelare sono state desunte dal gip dalla non occasionalità della condotta del medico, che secondo l’accusa ha sollecitato cure alternative alla medicina “ordinaria”, prive di validità scientifica, anche in relazione a una paziente affetta da Covid, dando seguito ai numerosi proclami definiti “antiscientifici” dall’accusa, diffusi sul suo profilo Facebook, con ampio seguito. 

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