Una storia raccapricciante svelata dalla polizia postale e delle comunicazioni attraverso il centro nazionale di contrasto alla Pedopornografia online (C.N.C.P.O.) che ha mostrato la chat di Telegram di gruppo di cinque amici di rete.
Condividevano le foto pedopornogragiche di abusi sessuali sulle proprie figlie, dai due anni ai 15 anni di età su una chat di Telegram che si chiamava “Famiglie da abusi”.
E lì finivano anche le fantasie sessuali che si scambiava il gruppo di cinque amici e che condividevano anche momenti intimi catturati di nascosto in famiglia. E scrivevano: “Qui su Telegram non ci scopriranno mai”. La notizia la racconta Repubblica Roma.
I cinque pedofili sono finiti agli arresti: un imprenditore romano, un impresario edile bolognese, un bresciano, un impiegato pubblico messinese, un napoletano.
Anche un altro romano, un cameriere in una pizzeria della capitale, è stato denunciato. Non faceva parte del gruppo ma era amico del primo romano perquisito. Stessa sorte per un impiegato del Comune di Napoli, anche lui denunciato. E le madri? Una è rimasta in silenzio pur sapendo. Sulle altre ci sono indagini in corso.
