Sotto inchiesta il promotore dei cortei di Milano: distribuì mille Green pass presi dal web
Top

Sotto inchiesta il promotore dei cortei di Milano: distribuì mille Green pass presi dal web

Da un'inchiesta della procura di Milano è arrivata l'identificazione di un diciannovenne che attraverso Telegram aveva fortito circa mille certificazioni intestate ad altrettante persone

Corteo no-Green pass a Milano
Corteo no-Green pass a Milano
Preroll

globalist Modifica articolo

24 Novembre 2021 - 10.31


ATF

Svolta nelle indagini riguardanti il corteo no pass di Milano: la polizia ha eseguito un decreto di perquisizione nei confronti di un 19enne milanese, indagato per istigazione a delinquere aggravato dal mezzo telematico.

Attraverso i social il ragazzo, fin dall’estate, era diventato il punto di riferimento per i No Vax, ideando e lanciando per la prima volta i cortei di protesta contro il Green pass. Inoltre, ha inviato via Telegram dei file contenenti circa mille certificazioni intestati ad altrettante persone.

Il 19enne era già stato denunciato per aver preso parte ad iniziative No Green Pass non preavvisate e da settembre è stato sottoposto dal questore di Milano Giuseppe Petronzi a daspo urbano e non ha quindi più partecipato alle manifestazioni del sabato.

Il 20 novembre il giovane ha, però, lanciato sui social una mobilitazione nazionale per sabato 27 novembre in piazza Duomo, sostenendo che vi avrebbe preso parte un milione di persone ed esortando i partecipanti a portare ed accendere torce da stadio.

Leggi anche:  I pediatri milanesi scrivono a Sala sulla statua che allatta: "La maternità non può essere un tabù"

Così, per gli investigatori, avrebbe creato “una situazione di intossicazione informativa, disorientando gli stessi manifestanti talora forse non consapevoli di dare seguito ad indicazioni di un organizzatore malevolo e virtuale”.

Il ragazzo agiva attraverso due canali. Era, infatti, della chat Telegram “No Green-pass! Adesso Basta! Movimento italiano” e del gruppo Facebook “No Green Pass Adesso Basta!! Parte 2”, cui sono iscritti 32mila utenti.

Proprio dall’analisi del suo telefono la polizia ha scoperto che l’indagato ha inviato via Telegram dei file contenenti circa mille certificazioni intestate ad altrettante persone. Il giovane ha ammesso di averli scaricati dalla rete e distribuiti gratuitamente a più utenti possibile.

E’ stato quindi denunciato anche per ricettazione, con altre due persone destinatarie dei file contenenti i Green pass e sottoposte a perquisizione e sequestro dei telefoni.

Native

Articoli correlati