Il professor Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta, in un post su Facebook sottolinea che “ripartire con le restrizioni generalizzate sarebbe un gravissimo errore sia dal punto di vista sanitario/scientifico che da quello sociale e comunicativo. Ma soprattutto sarebbe sbagliatissimo porre restrizioni alla vita delle persone vaccinate. Questa decisione rappresenterebbe l’ammissione di un clamoroso fallimento, quindi in grado di minare ogni futura campagna vaccinale di massa, ed un enorme regalo per i no-vax”.
“Quello che si deve fare, oggi come oggi – rimarca Silvestri – sono quattro cose semplicissime: mantenere il green pass (e semmai inasprirne le proprietà); spingere per le terze dosi, partendo dagli over 60 ed altri soggetti a rischio, ma estendendole a tutti quelli che hanno superato i sei mesi dalla seconda dose; vaccinare i ragazzi tra 5 ed 11 anni e, dove non lo si è ancora fatto, aumentare il numero dei posti disponibili in Terapia intensiva”.
“Di fronte al lento ma costante aumento dei casi di infezione da Sars-CoV-2 che si sta verificando da alcune settimane, molti media italiani hanno ricominciato a ventilare se non addirittura auspicare l’introduzione di zone gialle, arancioni o perfino rosse. A mio avviso – scrive il virologo – andare in quella direzione sarebbe un gravissimo errore, da evitare a ogni costo. Si tratta di restrizioni i cui effetti erano già modesti prima dell’introduzione dei vaccini, ed ora saranno ancora più limitati, a fronte dei ben noti danni socio-economici. Il governo Draghi ha finora gestito la pandemia con pragmatismo ed efficienza. Sarebbe molto triste doverlo ricordare per aver ceduto al panico mediatico, facendo una scelta così assurda ed insensata da ogni punto di vista”.
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