Cartabellotta: "Con i vaccini l'onda covid è ridotta ad una ondina ma...."
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Cartabellotta: "Con i vaccini l'onda covid è ridotta ad una ondina ma...."

Il presidente della Fondazione Gimbe: "L'incognita è il numero elevato degli over 50 che non hanno fatto neanche una dose, si tratta di circa 3 milioni"

Nino Cartabellotta
Nino Cartabellotta
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4 Ottobre 2021 - 10.44


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Dopo una stagione estiva vissuta sull’onda delle vaccinazioni, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha parlato alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, definendo, con prudenza, la situazione pandemica italiana come molto buona. 
“In questo momento tutti i numeri sono in discesa. Nonostante la variante Delta sia diventata prevalente grazie alla campagna vaccinale l’abbiamo domata e ridotta ad un’ondina che è già in fase discendente. Non possiamo che essere ottimisti guardando al prossimo futuro. In Russia ci sono circa 25mila nuovi casi e 800 morti al giorno, con una copertura vaccinale al 30%. Questo dimostra che noi stiamo uscendo progressivamente dalla pandemia grazie all’ampia copertura vaccinale. Ovvio che noi ancora dobbiamo arrivare nella stagione invernale, però è giusto anche guardare con ottimismo al futuro e dire che siamo sulla buona strada”. 
Sulla copertura vaccinale. “Oggi siamo al 79% di copertura della popolazione vaccinabile. Quando noi discutiamo di immunità di gregge ci riferiamo a tutta la popolazione, ma ad oggi la fascia 0-11 non è vaccinabile. L’obiettivo è vaccinare più persone possibili. La prima incognita è il numero elevato degli over 50 che non hanno fatto neanche una dose, si tratta di circa 3 milioni, ma non sappiamo quanti di questi abbiano ricevuto esenzioni alla vaccinazione. L’altra incognita è che l’impatto dell’estensione del Green pass sulla vaccinazione è stato modesto. Vedremo cosa accadrà dopo il 15 ottobre. Altra cosa su cui dobbiamo riflettere è vedere cosa succede sulla durata della copertura vaccinale, in altri Paesi dopo 6-7 mesi la protezione sulla malattia grave per le persone fragili comincia a scendere, per questo stiamo iniziando con la somministrazione delle terze dosi” ha concluso Cartabellotta.

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