La protesta no-vax e no-Green pass è stato un flop e non ha assolutamente fermato (sarebbe servito ben altro) l’instaurazione di una misura che serve a tutti quanti per tornare a viaggiare.
E’ entrato in vigore l’obbligo di Green pass per scuole, treni, aerei, bus a lunga percorrenza.
Stazioni e aeroporti – Sono stati presidiati dalle forze dell’ordine per i blitz annunciati dal popolo del “no”.
I manifestanti si erano dati appuntamento in 53 città: l’obiettivo era bloccare i treni, ma la situazione è rimasta sotto controllo.
A Torino due prof senza Green pass respinti dal preside presentano denuncia ai carabinieri.
Quella che poteva dunque essere una giornata di caos per il Green pass obbligatorio nei trasporti è invece trascorsa senza grandi disagi. E non ne hanno creati nemmeno le annunciate proteste no vax, che in molti casi hanno radunato una manciata di persone davanti alle stazioni.
Niente blocco dei treni, praticamente un flop a leggere molti commenti su ‘Basta dittatura!’, una delle chat Telegram dove nei giorni scorsi c’è stata la chiamata alla mobilitazione e su cui in queste settimane sono rimbalzati nomi e numeri di telefono di molti, virologi, medici e giornalisti, presi di mira con molestie telefoniche e un paio di aggressioni.
Lamorgese convoca tavolo contro intimidazioni – La Polizia postale indaga per istigazione a delinquere con l’aggravante dell’utilizzo di mezzi informatici con finalità terroristiche, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere denuncia “l’intollerabile violenza nei confronti di medici, infermieri e operatori sociosanitari impegnati nella campagna vaccinale”, e il tema delle intimidazioni alla stampa è finito al centro di un tavolo presieduto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Il capo del Viminale ha sottolineato l’importanza di “individuare specifiche misure finalizzate a rafforzare la tutela dagli attacchi mossi sulla rete non solo nei confronti dei giornalisti ma di tutte le categorie più esposte a episodi di odio in questa delicata fase storica caratterizzata dalla pandemia”.
Lamorgese: “Grazie a forze polizia per impegno in controlli” – Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha ringraziato il Capo della polizia Direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, per l’impegno e la professionalità di tutti gli uomini e le donne delle forze di polizia nell’attività di prevenzione e di controllo del territorio svolta anche in giornate particolarmente complesse, come quella odierna, in cui erano state annunciate in prossimità delle stazioni ferroviarie decine di manifestazioni di protesta e azioni illegali, con un invito a bloccare i convogli, contro l’introduzione dell’obbligo del Green Pass sui treni a lunga percorrenza.
Le manifestazioni in tutta Italia – Si è preso qualche insulto anche chi ha documentato le manifestazioni davanti alle stazioni, temute ma in molti casi quasi deserte.
“Ci sono più poliziotti e giornalisti che altro…”, il tenore dei commenti delusi di chi ha partecipato agli appuntamenti, da Trento a Bergamo, da Rimini a Bari, davanti a scali blindati dalle forze dell’ordine. Qualche decina erano i no vax, o meglio no pass, alla stazione Garibaldi di Milano, dove gli agenti hanno impedito l’ingresso a chi non aveva il certificato vaccinale e hanno identificato diversi contestatori. Un attivista è stato fermato davanti a Porta Nuova, a Torino, dopo essersi rifiutato di mostrare i documenti ai poliziotti e averli colpiti scalciando.
Allo scalo romano di Tiburtina, fra la trentina di manifestanti anche una decina di Forza Nuova, con lo striscione ‘Italiani contro il Green pass’, mentre a Napoli la manifestazione si è sostanzialmente limitata al presidio di due militanti del Movimento idea sociale con la bandiera tricolore. Pochi i manifestanti anche a Firenze, dove però era affollato il gazebo della Croce Rossa per il test antigenico rapido, altra via per ottenere il Green pass.
Dall’aeroporto di Fiumicino alla Stazione centrale di Milano passando per quella di Bologna, si sono viste file fluide e controlli scrupolosi, con passeggeri ben disposti o quanto meno rassegnati a viaggiare con il certificato verde, vaccinati o almeno con un tampone negativo.
Non lo aveva un quarantenne pakistano a bordo del Frecciabianca Milano-Roma, che è stato fatto scendere a Pavia dalla Polfer, avvisata dalla capotreno. In altre situazioni simili, chi era senza pass è stato fatto spostare nella passerella fra due carrozze, in attesa della prima fermata utile per lasciare il treno, raccontano vari passeggeri osservando che sarebbe più opportuno effettuare i controlli ai tornelli di ingresso prima dei binari, come del resto per ora sta succedendo soprattutto nelle grandi stazioni.