Camera ardente per De Donno, i parenti: "Evitate strumentalizzazioni"
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Camera ardente per De Donno, i parenti: "Evitate strumentalizzazioni"

Il monito dei familiari dopo l'ondata complottista: "Chi lo conosce realmente sa che nulla di ciò che in questi tristi giorni stiamo leggendo su web, social, quotidiani e striscioni appesi per la città lo rappresentano".

Giuseppe De Donno
Giuseppe De Donno
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1 Agosto 2021 - 11.43


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L’ondata complottista e no-vax che in questi giorni ha cavalcato la causa di Giuseppe De Donno e invocato i classici ‘poteri forti’, rei, secondo loro, di aver fatto fuori il medico, viene subito interrotta dalla famiglia che chiede rispetto.
Si terranno a porte chiuse lunedì 2 agosto alle 10, nella basilica di Sant’Andrea, a Mantova, i funerali di Giuseppe De Donno, il medico 54enne padre della terapia anti-Covid del plasma iperimmune, che si è ucciso nella propria abitazione di Eremo di Curtatone (Mantova).

Aperta la camera ardente, allestita nella sala consiliare del Comune di Curtatone, di cui era stato vice sindaco e che ha proclamato due giorni di lutto cittadino.

“Non strumentalizzatelo”, si legge nella lettera aperta scritta dai famigliari e pubblicata su Facebook. “Il silenzio forma più grande di rispetto e amore per lui”, sottolineano i parenti.

I funerali a porte chiuse – A celebrare il rito funebre sarà il parroco di Curtatone don Cristiano Grandelli. Niente foto, interviste e riprese televisive all’interno della basilica di Sant’Andrea: a chiederlo a tutti i giornalisti a nome dei famigliari è la Diocesi di Mantova con un testo pubblicato sul suo sito.

“Siamo incaricati – si legge – di chiedere a tutti i giornalisti di voler rispettare la volontà dei famigliari del dott. Giuseppe De Donno nel non effettuare foto, interviste e riprese televisive all’interno di Sant’Andrea prima e durante lo svolgimento del rito funebre che si considera concluso solo all’uscita dalla chiesa”.

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