Le località estive sono i centri dei focolai più pericolosi: ecco quali sono le zone più a rischio

Dalla riviera romagnola, fino al Salento, per finire a Stromboli: la variante Delta sta colpendo le aree prese d'assalto dai vacanzieri. E alcune vecchie misure restrittive sono state ripristinate

Vacanzieri in Salento
Vacanzieri in Salento
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26 Luglio 2021 - 16.42


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Era prevedibile che le zone prese d’assalto potessero essere dei centri dove i focolai Covid potessero colpire duro, e così è stato.

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Il timore di una risalita dei contagi, provocato dal diffondersi della variante Delta, si sposta dalle città alle località di vacanza, soprattutto nelle mete più gettonate del turismo giovanile, scenario della movida estiva. 

Rimini, da sempre una calamita per i giovani, contende ora a Bologna il primato dei nuovi casi di contagio nell’intera Emilia Romagna ( 90 rispetto ai  104 del capoluogo, ma sabato era al primo posto con 81 contagiati).

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Rimini è inoltre l’unica provincia della regione a registrare un nuovo ingresso in terapia intensiva.

Sono preoccupanti anche i dati sulla pandemia in Puglia, in particolare la provincia di Lecce, che comprende le principali località del Salento: 72 i nuovi casi contro i 43 registrati a Bari, che occupa il secondo posto. 

Per prevenire e limitare i danni i sindaci dei centri della movida rispolverano obblighi e divieti che sembravano ormai archiviati: mascherine anche all’aperto e limitazioni sulla vendita e il consumo di alcool.

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La paura è palpabile anche nelle Eolie e in particolare a Stromboli, dove tutto è cominciato sabato scorso con l’arrivo di una turista che qualche giorno dopo è risultata positiva al Covid 19. In una settimana i contagi sono saliti a 14.

Colpiti dal virus anche quattro camerieri di un ristorante, chiuso per precauzione. La preoccupazione dilagante è rappresentata dalle file crescenti per i tamponi di isolani e vacanzieri.
A Salina, dove la situazione è però al momento migliore di quella di Stromboli, è risultato positivo un giovane ma decina di persone sono in quarantena.

“Mi raccontano di feste partecipatissime e sfrenate in giro per l’isola – dice l’ex presidente dell’associazione dei commercianti Luca Chiofalo- Comprensibile la voglia di divertirsi, solo spero siano rispettate almeno le precauzioni minime per evitare contagi di massa”.

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Alcuni sindaci si sono mossi per tempo. A Otranto, presa anche quest’anno d’assalto dai turisti nonostante la pandemia, dall’inizio della stagione è tornato l’obbligo di mascherina all’aperto per chi passeggia negli stretti vicoli del centro storico, adottato anche l’anno scorso.

La stessa misura è stata appena reintrodotta , dopo la stagione scorsa, nell’isola di Ponza e a San Felice Circeo, mete di riferimento per la movida soprattutto dei giovani del Lazio e della Campania.
Da ieri sono inoltre entrate in vigore anche altre restrizioni anti-Covid, con limitazioni per la vendita e il consumo di alcolici.

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