La Figc risponde al Prefetto e scarica tutto sul Viminale: "Scelta del pullman condivisa dalle istituzioni"
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La Figc risponde al Prefetto e scarica tutto sul Viminale: "Scelta del pullman condivisa dalle istituzioni"

Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva accusato la Figc di "non aver rispettato i patti"

Gravina
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14 Luglio 2021 - 14.03


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È quanto dichiara la Figc, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi riguardo i festeggiamenti della Nazionale italiana di calcio per le vie di Roma dopo la vittoria a Euro 2020: “Ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto”. 

Il prefetto, in un’intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato come la Figc non abbia rispettato i patti, perché le istituzioni, a sua detta, avevano negato il permesso ad utilizzare il bus scoperto. Piantedosi ha spiegato di aver convocato, prima della finale degli Europei, un comitato per l’ordine e la sicurezza, in cui era stato detto alla Figc che i festeggiamenti sull’autobus scoperto non sarebbero stati consentiti. Al comitato hanno partecipato anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Lamberto Giannini. Piantedosi ha poi aggiunto che la Figc aveva anche  proposto una soluzione alternativa all’autobus, condivisa da tutti. Una pedana da montare in Piazza del Popolo, soluzione alla fine però non adottata. Piantedosi ha spiegato che anche nella stessa giornata di lunedì la Figc aveva “assicurato che il trasferimento dei giocatori sarebbe avvenuto con autobus coperto”. Invece, dopo l’uscita dal Quirinale, ha raccontato il prefetto, “si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa”. Piantedosi ha affermato che a quel punto, si è trovato dunque ad accogliere la richiesta della Figc, perché “c’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico”.

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Ora però la Figc, scarica tutte le colpe sul Viminiale, dicendo che il rientro dei giocatori a Roma non era previsto inizialmente e che è stato organizzato solo dopo “i graditi inviti del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri”. “In merito alla completa ricostruzione dei fatti”, la Federazione precisa in una nota che “interpretando il sentimento popolare, nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley la Figc ha chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo, individuando diverse location (tra cui Piazza del Popolo) dove si potesse svolgere con numeri contingentati e nel rispetto di tutte le prescrizioni del momento una cerimonia in tutta sicurezza. Senza alternative percorribili, la Figc ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione”. “Il rientro su Roma – si legge – è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

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Secondo Gravina, “dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade. Nel tragitto per arrivare a Piazza Colonna, il bus coperto che trasportava la squadra è stato ripetutamente rallentato, poi bloccato e letteralmente travolto dall’affetto della gente ormai numerosissima, che comunque già non indossava strumenti di protezione individuale (cosiddette ‘mascherine’)”.

Il presidente Gravina racconta che all’arrivo davanti Palazzo Chigi, “ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro”. “Non e’ nostra intenzione alimentare ulteriori polemiche, perchè non vogliamo trasformare un momento di gioia nazionale in un argomento di divisione. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, sottolineando però come la Federazione sia sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani” commenta Gravina. 

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