L’Oms viene messa sotto i riflettori di tutto il Mondo dopo la vicenda, ancora non del tutto chiarita, del rapporto della stessa Organizzazione sulla gestione della pandemia in Italia, redatto da un team di ricercatori italiano, prima pubblicato e poi fatto ritirare. Ora è arrivata una lettera aperta e firmata da circa 40 organizzazioni che chiede ai membri dell’assemblea dell’Oganizzazione Mondiale della Sanità (Oms,) riunita a Ginevra, di garantire che ci sia “un esame indipendente delle rivelazioni” fatte dall’italiano Francesco Zambon e “un impegno dell’Oms a riformare i suoi meccanismi di segnalazione e garantire l’indipendenza del suo sistema giudiziario per i futuri informatori dell’Oms”.
Il testo della lettera, indirizzato alla presidente dell’Assemblea mondiale della sanità e disponibile sul sito del Whistleblowing International Network, è firmato tra gli altri da Transparency International e il Government Accountability Project. La lettera riferisce che il 13 maggio 2020 l’Oms ha ritirato il rapporto “Una sfida senza precedenti. La prima risposta italiana a Covid-19” dal suo sito web. “Il dottor Zambon, ricercatore capo nelle indagini sulla preparazione alla pandemia in Italia, ha riferito di aver subito un trattamento di ritorsione dopo essersi opposto all’influenza indebita del direttore generale aggiunto dell’Oms, il dottor Ranieri Guerra, per sopprimere i risultati chiave del rapporto”, afferma la lettera.
I firmatari esortano i membri riuniti in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità di garantire che ci sia un esame indipendente delle rivelazioni fatte dal dottor Zambon, una riforma dei suoi meccanismi di whistleblowing.
“Qualsiasi impegno di questo tipo dovrebbe includere la fine di qualsiasi ritorsione che potrebbe aver avuto luogo contro il dottor Zambon, un informatore di salute pubblica, e scuse formali per qualsiasi azione che possa aver soppresso informazioni vitali di interesse pubblico che potrebbero aiutare a proteggere il mondo dal pandemia”, aggiungono.
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