Gino Strada: "Se non fermiamo il virus in Africa ce lo troviamo mutato in casa nostra e i vaccini non serviranno"
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Gino Strada: "Se non fermiamo il virus in Africa ce lo troviamo mutato in casa nostra e i vaccini non serviranno"

Durante un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, ha parlato della situazione Covid in Africa. Sulla sanità italiana: "La Lombardia? È un caso mondiale di inefficienza”"

Gino Strada
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22 Aprile 2021 - 07.57


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Gino Strada, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, ha parlato della situazione Covid in Africa, in particolare in Sudan e in Uganda, dove ha aperto un ospedale pediatrico, “una goccia che vorremmo si facesse oceano”.

″Li abbiamo abbandonati a loro stessi. In Sudan hanno fatto i tamponi al personale sanitario. Su milletrecento medici ed infermieri i positivi erano il 70%. A Khartoum addirittura l′80%. L’Occidente è miope. Le mutazioni del virus rischiano di rendere obsoleti i vaccini. Se il virus non si ferma anche in Africa poi ce lo ritroviamo mutato in casa nostra”.

Il fondatore di Emergency parla della struttura, disegnata da Renzo Piano:

“Ci lavorano quasi quattrocento sanitari. Quaranta fanno riferimento allo staff internazionale di Emergency. Ma il grosso è composto da personale locale. Volevamo anche che fosse un ospedale confortevole per i bambini. Renzo Piano lo ha disegnato circondandolo di trecentocinquanta alberi. I muri sono stati edificati in pisé, una tecnica di costruzione tradizionale che utilizza la terra cruda, garantendo temperatura e umidità costante″.

Parlando della sanità italiana:

″A oggi è tutto da ricostruire a cominciare dalla sanità territoriale. Non c’è un politico che spieghi perché la sanità privata funziona coi soldi pubblici. È un controsenso. È un settore a profitto garantito, dunque se lo facciano coi soldi loro″.

La Lombardia, ″è un caso mondiale di inefficienza”.

“Attilio Fontana, Guido Bertolaso e Letizia Moratti sono il peggio dell’inefficienza. Ma non penso solo alla sanità. Con il progetto ‘Nessuno escluso’ distribuiamo generi alimentari. Non avrei mai immaginato la gente a Milano in coda per un pasto. Non i clochard, proprio i milanesi. Una cosa vergognosa. Ci prepariamo a un disastro sociale con dimensioni epocali″.

E sul caso legato alla sanità calabrese:

“Abbiamo dato la nostra disponibilità anche a prendere in mano la gestione di diciotto ospedali chiusi ma per ora non ci ha risposto nessuno. Ospedali chiusi ufficialmente per ragioni di budget – ha aggiunto – Ma al solito perché si è preferito sostenere la sanità privata. La gente ha perso la speranza di rivedere una sanità pubblica che funzioni. E poi ci sono le infiltrazioni della criminalità organizzata. Diciamo che sono strutturali più che infiltrazioni″.

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